Il contratto della Montagna è un contratto sindacale che fu concluso tra il giugno 1944 e il marzo 1945 e rappresenta probabilmente l’unico contratto stipulato in Europa in piena guerra e sotto l’occupazione nazista.
La trattativa, gestita in clandestinità tra delegazione industriale e sindacato libero, anticipa in modo lungimirante le relazioni sindacali dell’Italia democratica post bellica e introduce alcuni contenuti davvero significativi: aumenti dei salari, somma una tantum a riparazione degli anni di mancata contrattazione, parità salariale tra uomo e donna, riconoscimento del congedo per maternità.
Un primo accordo venne siglato nella zona liberata di Postua, poi si estese in Valle Sessera e infine, in località Quadretto, assurgendo alle inedite dimensioni di contratto integrativo dell’intero territorio biellese.
Le formazioni partigiane svolsero un ruolo strettamente limitato a funzioni di protezione militare delle delegazioni trattanti, tuttavia il contratto della montagna rappresenta un caso unico nella storia della Resistenza italiana ed è segno di una relazione tra guerra di liberazione e movimento sindacale, che va ben oltre la già generosa partecipazione delle fabbriche biellesi agli scioperi del ’43 e del ’44.
All’interno della mostra dedicata ai 120 anni della Camera del Lavoro di Biella, viene dedicato ampio spazio alla ricostruzione delle vicende e dei protagonisti di questo importante tassello della storia del territorio Biellese.
La storia della Camera del Lavoro di Biella in mostra
“Da 120 anni con i lavoratori” è il titolo dell’esposizione dedicata alla Camera del Lavoro di Biella attualmente visitabile presso gli spazi N.O.V.A.Civitas di Cittadellarte.
La storia dell’ente prende il via ufficialmente il 2 giugno 1901 e l’allestimento intende ricordarne la presenza attiva e i valori che l’hanno guidata al servizio della comunità biellese.
La mostra racconta gli eventi che dall’inizio del XX secolo hanno avuto sia sul piano locale, sia su quello nazionale e internazionale il maggior impatto sulla società e sulle condizioni di vita di milioni di cittadini italiani.
Ai visitatori viene offerta l’occasione di una esperienza immersiva all’interno di un percorso storico lungo centoventi anni e aperto sul futuro.
Non si tratta di un evento autocelebrativo – un selfie- ma uno specchio nel quale, in ottica retrospettiva e attuale, riconoscersi.
Sono previste nel corso di questo fine settimana due visite guidate:
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sabato mattina dalle 11 alle 12
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domenica pomeriggio dalle 16 alle 17