Le fotografie provengono dagli archivi di prestigiose istituzioni culturali biellesi: Biblioteca civica, Santuario di Oropa, Istituto Tecnico Industriale, Istituto Commerciale E. Bona, Centro di Documentazione della Camera del Lavoro, Fondazione Sella, Cittadellarte Fondazione Pistoletto, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e dei collezionisti Ermanno Bonicatti, Don Simone Rocco e Sergio Viana.
L’evento, seconda edizione dell’operazione culturale “Qui c’entro”, si svolge nell’ambito del progetto Tessuto storico biellese, guidato dalla Provincia di Biella e sostenuto dalla Regione Piemonte. Le immagini incorporano segni forti della comunità di fabbrica e costituiscono elementi di una autobiografia sociale.
Accanto alla narrazione affidata alla potenza comunicativa delle immagini, un altro piano narrativo si sviluppa fuori dagli spazi espositivi, nello spazio cittadino, dove acquistano risonanza le suggestioni e le problematiche suscitate dalle fotografie. Suggestioni e interrogativi che, dalla città quale si presenta oggi ai nostri occhi, si proiettano in avanti su scenari di un futuro desiderabile. Immaginare nel tempo lungo della crisi nuove e concrete utopie significa rendere possibili interventi capaci di dare giusta e rispettosa destinazione ai patrimoni tangibili e intangibili sedimentati nell’arco di due secoli da una civiltà industriale, tuttora presente nel genius della città.
SIGNORI, SI CAMBIA!
Spazio Cultura – Fondazione Cassa di Risparmio di Biella
INAUGURAZIONE
Venerdì 8 novembre 2019 – ore 18 – Spazio Cultura
La città modellata dalle esigenze funzionali del sistema di fabbrica, la città delle ciminiere, con il tempo scandito dal suono della sirena e dallo sferragliare dei trenini delle Ferrovie Elettriche Biellesi che si muovono in sincrono con i turni degli stabilimenti, la città fordista nella quale la vita si svolge entro il circolo “lavoro, famiglia, tempo libero”, la città che vede crescere di importanza il ruolo della Cassa di Risparmio ha il suo massimo sviluppo tra le due guerre.
A partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta Biella vive una progressiva trasformazione strutturale e sociale.
La demolizione, nel 1961, della vecchia stazione “di testa” che sorgeva appena discosta dalla cerchia della città antica, l’impianto che per quasi un secolo era stato uno dei motori del funzionamento e dello sviluppo dell’intero distretto, segna emblematicamente l’inizio dello smantellamento della città industriale.
Seguono negli anni Sessanta e Settanta le demolizioni degli impianti produttivi lungo l’asse di via La Marmora, del grande stabilimento del Maglificio Boglietti, oltre che del principale nucleo dei Lanifici Rivetti.
Nei vuoti apertisi al centro della città sorgono edifici di residenzialità alta.La città fabbrica perde la sua forma e assume con la “grande trasformazione” una fisionomia indefinita.
Orari e informazioni:
SPAZIO CULTURA FONDAZIONE CR BIELLA
10 novembre – 12 gennaio
lunedì – venerdì 10,30-12,30; 16,00-17,30 / domenica 16,00-19,00
26 dicembre e 6 gennaio 16,00-19,00
ingresso libero
www.fondazionecrbiella.it – spazio.cultura@fondazionecrbiella.it – 015 0991868
CITTADELLARTE – FONDAZIONE PISTOLETTO
14 novembre – 8 dicembre
da martedì al venerdì 10,00 – 17,00 solo su prenotazione / sabato e domenica 11,00 – 14,30 – 16,30.
Gli spazi di Cittadellarte sono visitabili solamente attraverso visite
guidatetermeculturali@cittadellarte.it – 015 28400 / 3316676212
CAMERA DEL LAVORO
8 novembre – 12 gennaio
ingresso libero
visite guidate su appuntamento
centrodoc@cgilbi.it – daniele.mason@cgilbi.it – 015 3599257/8 – 3667749158
CITTÀ STUDI – BIBLIOTECA
14 novembre – 22 dicembre
lunedì – venerdì: 8,00 -19,00 / sabato: 8,30 – 12,30
ingresso libero
visite guidate su appuntamento
biblioteca@cittastudi.org – tel. 015 8551107
FONDAZIONE SELLA
16 novembre – 2 febbraio
sabato, domenica 10,00 -19,00 e su appuntamento, comprese le scolaresche.
Aperta il 26 – 27 dicembre e il 6 gennaio
fondazionesella@fondazionesella.org – tel. 015 2522445
Prezzo di ingresso: gratuito o 5 euro, salvo riduzioni, incluso l’ingresso alla mostra L’altra macchina. Un industriale biellese e l’affermazione della fotografia in Italia.