Gli archivi fotografici biellesi prezioso strumento per lo studio dell’evoluzione dei ghiacciai.
Monte Bianco, Monte Rosa, Bernina (versante italiano) e Ortles-Cevedale. Sono questi i massicci montuosi su cui per tre settimane si concentrerà la pre-spedizione “Alpi 2020”, avviata il 25 luglio.
“Sulle Tracce dei Ghiacciai” dopo Karakorum, Caucaso, Alaska, Ande e Himalaya, arriva sulle Alpi per verificare l’effetto dei cambiamenti climatici sull’intero arco alpino.
L’importanza della fotografia storica a Biella è nota: basti ricordare il notevole patrimonio fotografico della Fondazione Sella Onlus e gli archivi fotografici custoditi presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, in particolare l’Archivio Besso acquisito nel 2011 dalla Fondazione CRB nonché il corposo lavoro di censimento dei fotografi e dei fondi fotografici biellesi svolto dal DocBi – Centro Studi Biellesi a partire dal 2006.
I due enti conservano infatti moltissime immagini storiche dei ghiacciai scattate dai pionieri della fotografia nella seconda metà dell’Ottocento e nei primi anni del Novecento: Vittorio Sella (1859-1943) e Mario Gabinio (1871-1938), ma prima di loro Vittorio Besso (1825-1895), il primo ad aprire uno studio fotografico a Biella nel 1859.
La “spedizione” capitanata da Fabiano Ventura ha avuto dunque la necessità di rivolgersi anche ai nostri archivi: la grande mole di materiale fotografico storico disponibile sulle Alpi occidentali ha reso essenziale l’organizzazione di una pre-spedizione “Alpi 2020”.
La scelta dei gruppi montuosi è arrivata infatti dopo un lungo lavoro di ricerca iconografica che Fabiano Ventura ha svolto nei mesi scorsi negli archivi fotografici della Fondazione Sella, oltre che del Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”, della Galleria d’Arte Moderna e del Comitato Glaciologico Italiano, a Torino e del Fondo Brocherel-Broggi in Valle d’Aosta.
Fotografia: Vittorio Besso, Val Veny (Courmayeur, Valle d’Aosta). Ghiacciaio del Miage, Archivio Besso – Fondazione Cassa di Risparmio di Biella