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Anche Biella Città Creativa al Festival della moda di Sanremo

Confartigianato celebra l’eccellenza artigiana dei maestri sarti

Era presente anche Biella Città Creativa Unesco, con l’assessore all’Unesco della Città di Biella Barbara Greggio, al Festival dedicato alla moda organizzato a Sanremo e che ha visto in prima linea Confartigianato nel celebrare la grande bellezza della sartoria artigiana. Nella città ligure oltre a molti imprenditori del settore tessile del capoluogo laniero, ha presenziato anche il presidente di Confartigianato Biella Cristiano Gatti e tra 11 Maestri Sartori provenienti da tutta Italia spiccava il nome del biellese Lino Spina.

Biella Città Creativa, che ha ottenuto il riconoscimento dall’Unesco nel settore Crafts & Folk Art, sostiene con attenzione tutta la filiera del comparto moda, con particolare attenzione alle imprese artigiane. “Siamo Città Creativa per la nostra creatività manifatturiera e artistica – spiega l’assessore Barbara Greggio -, ed è necessario avviare collaborazioni e contatti con tutti coloro che sostengono la filiera del tessuto nella promozione del Made in Italy. Il settore moda è fondamentale nell’economia del nostro paese e attraverso il dialogo si possono avviare nuove iniziative”.

Confartigianato ha celebrato l’eccellenza artigiana dei maestri sarti e lo ha fatto ridando vita al Festival dedicato alla moda maschile che si tenne a Sanremo tra il 1952 al 1990. Un connubio di eleganza e mondanità con un tuffo nella storia della creatività made in Italy: tutto questo lo si può continuare ad ammirare alla mostra inaugurata il 17 luglio al Casinò di Sanremo e che sarà visitabile fino al 17 agosto.

In questo contesto si è svolto anche un incontro tra l’assessore della Città di Biella Barbara Greggio e il collega pari ruolo della Città di Sanremo Giuseppe Faraldi: “Con l’assessore della Città di Sanremo – spiega Barbara Greggio -, abbiamo avviato un interessante dialogo che potrebbe in futuro far scaturire a una collaborazione, per un coinvolgimento di tutta la filiera che, anche come Città Creativa, ci vede interessati e coinvolti”.

L’evento è stato organizzato dalla Confederazione, dal Casinò e dal Comune della città ligure, con il patrocinio del Ministero della Cultura, la collaborazione degli Annali della moda del 900, il periodico Arbiter. A dare il via all’esposizione uno shooting fotografico sulla scalinata di Porta Principale e un prestigioso defilé serale in piazza Borea d’Olmo organizzato da Confartigianato in collaborazione con Confartigianato Piemonte e Confartigianato Imperia. Alla sfilata si sono potute ammirare le creazioni di 11 Maestri Sartori provenienti da tutta Italia: Carlo Donati, Silvano Stevanella, Perrera, Franco Ferraro, Callisto, Lino Spina, Latorre, Italiano, Franco Puppato, Franco Bassi ed Emanuele Maffeis.

All’evento hanno preso parte il Vice Presidente nazionale di Confartigianato Domenico Massimino, il Presidente di Confartigianato Moda Fabio Pietrella, la Presidente di Confartigianato Imperia Donatella Vivaldi e la Direttrice dell’Associazione Barbara Biale, il Presidente di Confartigianato Biella Cristiano Gatti, il Segretario di Confartigianato Piemonte Carlo Napoli e di Confartigianato Liguria Luca Costi, la sen. Lucia Borgonzoni, Sottosegretario per la Cultura, lo stilista Carlo Pignatelli, il presidente del Casinò Adriano Battistotti, con i consiglieri Barbara Biale e Gian Carlo Ghinamo, il sindaco Alberto Biancheri e l’Assessore al turismo Giuseppe Faraldi.

Al Macist Museum la mostra Electric Hexagons di Danilo Marchi

Nelle sale del MACIST Danilo Marchi presenta in anteprima Electric Hexagons, installazione sospesa, trasparente e tecnologica a forte connotazione ambientale in cui protagonista indiscussa è l’Ape bionica, affascinante scultura luminosa realizzata mediante l’assemblaggio di bottiglie di plastica riciclate (PET).

Danilo Marchi, artista attento all’ecosostenibilità, lavora con ingegno le materie plastiche dal 1999, quando propone a Biella l’installazione Uomo artificiale androgeno. Quest’opera costituisce la prima scultura antropomorfa realizzata assemblando e manipolando bottiglie di plastica trasparente riciclate (PET). Partendo dallo studio dell’evoluzione umana e proseguendo con l’analisi dell’essenza della vita – fragile a causa del degrado ambientale, ma allo stesso tempo meno aleatoria grazie ai continui progressi della scienza – Marchi focalizza ora maggiormente l’attenzione sulle specie animali, prendendo in considerazione anche il loro rischio di estinzione. Levrieri, Armadilli, Squali, Pipistrelli, Cavallette: ogni animale viene accuratamente esaminato dall’artista e successivamente ricomposto attraverso le materie plastiche, curando con maniacale attenzione i dettagli anatomici.  Molte di queste specie sono particolarmente evolute, contraddistinte da notevoli qualità senso-percettive e provviste di sofisticati “apparati” naturali, il cui studio è stato in seguito determinante per la ricerca scientifica umana. L’Ape bionica, ideata nel 2013 e continuamente perfezionata, rappresenta la sintesi finale della lunga ricerca di Danilo Marchi sul mondo animale.

Per quanto riguarda la realizzazione delle sculture è importante sottolineare che Marchi non si limita a svolgere un’operazione di recupero del materiale (si veda a proposito la scultura del 1982 Bottles on a shelf, di Tony Cragg), ma dà vita a creazioni sempre nuove, che evocano le forme naturali e dialogano con l’ambiente nel quale vengono collocate. Nelle installazioni di Marchi, al lato puramente estetico e al risultato scenico, s’inserisce il coinvolgimento e l’interazione del fruitore, che si trova al cospetto di creature “naturali-artificiali” nel quale potrà confrontarsi per discernere aspetti in comune.
Oltre all’evidente pensiero di sensibilizzazione verso l’ambiente e di no waste, le pressoché “eterne” bottigliette di plastica riflettono il delicato ma compiuto equilibrio tra aspetto naturale e artificiale. Poiché le “demonizzate” materie plastiche, tra cui il polietilene tereftalato (PET), derivano dal petrolio, provengono in realtà dalla natura stessa che nei millenni ha decomposto vegetali, animali, umani, eventi ed esperienze.  Nelle sculture di Marchi l’elemento artificiale – le bottiglie di plastica create per contenere l’acqua (la sostanza naturale per eccellenza) -, derivato da una materia naturale (il petrolio), diviene rappresentazione del mondo naturale. L’arte, in questo modo, rigenera la vita stessa e l’artista risolve definitivamente la lotta tra le “nocive e inquinanti” materie plastiche e l’ecosistema.

Electric Hexagons
, installazione parzialmente a parete e in gran parte fluttuante, si compone di un compatto sciame di api luminose in movimento. Al centro della scena emerge il loro rifugio: un alveare naturale organizzato mediante le tipiche celle a esagono (considerato da Pitagora come la figura geometrica “perfetta”). Accanto all’alveare lo spettatore potrà distinguere l’ape regina, fonte di equilibrio e indispensabile per la sopravvivenza del gruppo. Ognuna di queste tecnologiche api danzanti, catturate in pose di volo differenti e realizzate in diverse sfumature di colori (giallo, arancione, blu, verde e parti trasparenti), si caratterizza per l’aggiunta di piccoli componenti elettrici, di lampadine a incandescenza e, soprattutto, dell’illuminazione a led. Le luci rendono le sculture più vive e suggestive ed evidenziano meglio le peculiarità anatomiche e morfologiche dell’insetto, rielaborato da Marchi nella sua composita struttura “architettonica”.

Le api, simbolo di vita, saggezza e nobiltà, sono un’inesauribile fonte di ispirazione per l’uomo poiché costituiscono un tipico esempio di “intelligenza collettiva”: un insieme di creature dinamiche e industriose organizzate in comunità eque e concordi. Come è noto, all’interno degli ecosistemi naturali e agrari l’ape riveste un ruolo fondamentale in quanto, mediante l’impollinazione, garantisce la riproduzione di gran parte delle specie vegetali. L’importanza delle api, del resto, era stata riconosciuta fin dall’antichità classica: le monete coniate ad Efeso dal VI secolo a.C. in poi, raffiguravano proprio una grande ape, personificazione della dea Artemide. Oggi la sopravvivenza delle api è messa a dura prova, principalmente a causa degli scellerati comportamenti dell’uomo. Pesticidi, radiazioni e cambiamenti climatici hanno causato negli ultimi anni una drastica riduzione di questa specie, in particolare dell’ape europea (Apis mellifera).

L’ape bionica di Danilo Marchi rappresenta, in primo luogo, un omaggio a una creatura estremamente ingegnosa e laboriosa. Un insetto dalle straordinarie potenzialità, a effettivo rischio di estinzione, essenziale per l’equilibrio dell’ecosistema naturale e per la nostra alimentazione. L’artista valorizza l’ape trasformandola in un “essere bionico” dotato di componenti elettrici – le lampadine alogene e a led – che fungono alla stregua di sensori per la robotica. L’opera costituisce, quindi, anche una singolare visione tecnologica, un piccolo e innocuo “drone” in equilibrio tra mondo naturale e artificiale, tra scienza e arte. Una sorta di “animale robot” al servizio esclusivo dell’ambiente, che in futuro potrebbe persino coadiuvare – ma, si spera, mai sostituire – le api nei loro fondamentali processi costruttivi.

Le opere d’arte e le installazioni ispirate a questo insetto – si vedano, anche solamente per un raffronto, i murales di Louis Masai Michel o le sculture di Jessica Carrol – dovrebbero avere il compito principale di sensibilizzare il pubblico sulla rilevanza universale delle api e di farci riflettere sull’estrema fragilità delle nostre stesse esistenze. L’installazione di Marchi si pone proprio in questa lungimirante ottica. Electric Hexagons intende farci pervenire un messaggio di buon auspicio per un’interazione più equilibrata e armoniosa tra uomo, animali e ambiente.

Dal 05 Giugno 2021 al 27 Giugno 2021

Biella

Luogo: M.A.C.I.S.T. Museum

Indirizzo: Via Costa di Riva 9

Orari: sabato e domenica 15.00-19.30

Curatori: Mark Bertazzoli

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 338 8772385

E-Mail info: info@macist.it

Sito ufficiale: http://www.macist.it

Biella Città Creativa UNESCO: a ottobre il primo Forum della Sostenibilità

Ufficiali le date dell’evento, un mese di appuntamenti coordinati dall’associazione

 

Un mese di eventi, incontri e seminari nel segno della sostenibilità. L’associazione Biella Città Creativa, compatibilmente con le misure di contrasto alla pandemia da Covid-19, è pronta oggi a ufficializzare la realizzazione della prima edizione del Forum della Sostenibilità. Durante il mese di ottobre si susseguiranno eventi e appuntamenti di impatto nazionale e internazionale, con la partecipazione nel capoluogo laniero delle Citta Creative UNESCO italiane, i rappresentanti della Commissione Nazionale e della direzione UNESCO e una lunga serie di esponenti del mondo accademico, dell’imprenditoria e della finanza.

 

Ad aprire il Forum sarà il Festival della Sostenibilità che si svolgerà in città nelle giornate dell’1, 2 e 3 ottobre. Il calendario proseguirà con il 23° Arte al Centro il 30 ottobre, rassegna di mostre e convegni con cuore pulsante gli spazi espositivi di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto. E si concluderà il 31 ottobre con la Giornata Mondiale delle città e l’Unesco Biella Day. Individuate le date di svolgimento, il tavolo dell’associazione Biella Città Creativa nelle prossime settimane proseguirà nel lavoro per lo sviluppo del calendario e degli appuntamenti ufficiali del Forum.

 

Il Festival sarà dedicato alla creatività sostenibile e sui tre assi industria e attività del territorio, arte e Città Alpina; oltre al tema di sviluppo dell’idea della Città Arcipelago, proposta per una rifondazione dell’abitare in tempi post Covid e per un equilibrio natura/cultura sostenibile e prospero.

 

Spiega l’assessore all’Unesco della Città di Biella Barbara Greggio: “Siamo felici di annunciare ufficialmente le date del Forum della sostenibilità, dopo mesi di grande attesa e fermento complice la pandemia. La realizzazione dell’evento, oltre che doverosa in relazione agli impegni presi con il documento di candidatura a suo tempo presentato all’UNESCO, costituisce una grande opportunità per la Città di Biella ed il suo territorio in termini di visibilità e di promozione”.

 

Dice il direttore di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto Paolo Naldini: “Parte da Biella un’idea di urbanesimo sostenibile post Covid bastato sul concetto chiave di città Arcipelago, un territorio costellazione dove i centri abitati sono come isole tenute insieme dalla matrice naturale, le risorse, i beni comuni, il paesaggio, il pianeta. Il Biellese assunto come territorio pilota, per una proposta da condividere con la rete delle città creative Unesco. Questa idea diventa Festival cittadino che mette al centro l’arte e la cultura come motori di prosperità sostenibile. Creatività e sostenibilità sono le direttrici fondamentali coniugate sul tessile e l’innovazione”.

 

Dice Franco Ferraris, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella: “La Fondazione Cassa di Risparmio di Biella partecipa attivamente, nell’ambito dell’associazione Biella città creativa Unesco, a questo interessante progetto che mette al centro il tema della sostenibilità per far conoscere sempre più il Biellese come luogo in cui trovano vita e concretezza gli ideali del Terzo Paradiso, simbolo della candidatura Unesco. Il Biellese come luogo paradigmatico in cui sperimentare nuovi modi di essere e di abitare il mondo con, sullo sfondo, un mutamento epocale che ci coinvolge tutti in un cammino evolutivo in cui la bellezza del nostro territorio e la forza delle nostre comunità potranno essere i fattori chiave dello sviluppo futuro”.

Biella Città Creativa UNESCO: Fondazione Cassa di Risparmio di Biella dona un totem

In occasione della partenza da Biella del Giro d’Italia dello scorso 10 maggio, piazza Duomo era gremita di simboli che riguardano il futuro del nostro territorio, accanto al monumento ‘Espressione Alpina’, emblema e auspicio per la candidatura per l’adunata del 2024, c’era anche il totem ufficiale dell’appartenenza di Biella al cluster UNESCO Creative Cities of Crafts & Folk Art.

Questo totem, ora ancora collocato in piazza Duomo, e che troverà, di volta in volta, sempre ubicazione in posizioni visibili dalla cittadinanza e da visitatori/turisti, è stato donato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella al Comune di Biella che con deliberazione della Giunta del 7 giugno 2021 ha formalmente accettato la donazione.

Sempre a seguito della nomina di Biella Città Creativa da parte dell’UNESCO, nei mesi scorsi sono stati posati, presso tutti i varchi di accesso alla città di Biella, nuove segnaletiche stradali. Si tratta di 19 cartelli di segnaletica verticale con logo UNESCO che danno il benvenuto a chi varca i confini verso il capoluogo di Biella.

Il Sindaco di Biella, Claudio Corradino, afferma che: “Stiamo entrando nel vivo delle attività che la nomina a far parte nel network Città Creative UNESCO prevede e dunque dobbiamo diventare sempre più visibili in questo ambito e qui colgo l’occasione di ringraziare Franco Ferraris, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, per la donazione del totem e per il supporto economico per l’acquisto di tutta la cartellonistica verso la città di Biella. Ringrazio inoltre il Maestro Michelangelo Pistoletto per essere con noi in questa avventura, la sua energia e la sua visione ci guidano e ci aiutano a fare sinergia, indispensabile in questo momento storico”.

L’assessore all’UNESCO Barbara Greggio dichiara che: “Dobbiamo creare un’identità forte della città, un’identità che abbia un impatto internazionale e questo parte proprio dalla segnaletica, la posa dei primi cartelli è un primo passo a cui seguirà la collocazione di segnaletiche più specifiche legate ai luoghi della cultura e delle origini della nostra tradizione creativa”.

Presentato il progetto Valsaar in valle Cervo

Si è tenuto ieri, 23 maggio 2021, il lancio del progetto Valsaar, presso “La Bürsch” di Campiglia Cervo, alla presenza del sindaco Maurizio Piatti, dell’assessore UNESCO e delle attività economiche del comune di Biella Barbara Greggio, del Presidente della Comunità Montava Valle Cervo Davide Crovella, dei Fratelli Stefano e Andrea Barbera della ditta Barbera Sandro & Figli, dell’On. Roberto Simonetti, del Presidente di CNA Biella Gionata Pirali, del garden designer Filippo Fessia, di Antonio Ramella Gal per RB Creative e Armona Pistoletto in rappresentanza del Terzo Paradiso e dell’artista Daniele Basso.

Valsaar, che prende l’antico nome della valle Cervo, è uno dei vincitori della prima edizione del “Premio Maestro di Mestiere”, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in collaborazione con l’Associazione Fatti ad Arte, con l’intento di sostenere l’artigianato Biellese. Questo progetto ha anche un intento sociale e territoriale, infatti parte dei ricavi verrà devoluta ai comuni dell’Alta Valle Cervo colpiti dall’alluvione dello scorso ottobre 2020.

La calzatura, ideata e prodotta dalla ditta “Barbera Sandro & figli”, è al 100% sostenibile, confezionata a mano utilizzando solo materiali naturali, riciclati e riciclabili, tinta utilizzando esclusivamente estratti di piante dalla Tintoria Iride. La cartotecnica RB creative ha curato la progettazione delle etichette e del packaging, anche queste realizzate in un’ottica green. Inoltre per rappresentare i concetti ed i valori di Valsaar, sull’etichetta frontale della scarpa sarà ben visibile il simbolo del Terzo Paradiso, grazie alla collaborazione con la Fondazione Pistoletto e fashion B.E.S.T.

Il progetto prevede anche la creazione di una t-shirt in cotone organico tinto con estratti naturali provenienti dalla purea di frutta, grazie alla collaborazione fra Madiva EcoFuture e fashion B.E.S.T.

Presso la dimora “La Bürsch”, immersa nel verde della natura, sarà possibile ammirare l’installazione del garden designer Filippo Fessia, creata appositamente con l’intento di raccontare la storia e l’evoluzione di questo progetto.

LANA. Le trasformazioni di un’industria e l’Associazione Laniera Italiana

Da sabato 22 maggio 2021 apre al pubblico la mostra LANA. Le trasformazioni di un’industria e l’Associazione Laniera Italiana allestita a Biella nella Sala Mostre del Lanificio Maurizio Sella.

La mostra è prodotta da un team formato da Peppino Ortoleva, storico specialista in comunicazione, Gianfranco Cavaglià, architetto progettista dell’allestimento e dagli archivisti della Fondazione Sella, Teresio Gamaccio, Beatrice Brunetti e Andrea Pivotto.

È la tappa conclusiva del progetto Da archivio a risorsa comune, realizzato con il contributo finanziario di Compagnia di San Paolo, principale sostenitore, di Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e del Gruppo Sella. Propone un itinerario inedito che illustra una lunga storia fatta del sapiente insieme di imprenditorialità, tecnologia e innovazione che ha reso grande il settore industriale tra i più antichi del paese, parte fondamentale dell’economia nazionale nel passato e nel presente.

Il percorso espositivo si snoda tra i luoghi più significativi del Lanificio Maurizio Sella: l’ex opificio di antica storia, uno dei primi centri della produzione tessile nazionale, è esso stesso parte dell’esposizione e del racconto. La mostra mette in collegamento il Lanificio con lo sviluppo del distretto industriale biellese e quindi con lo sviluppo parallelo degli altri principali distretti lanieri in Veneto, Toscana e altre aree d’Italia: una narrazione basata sulla straordinaria documentazione visiva, archivistica e di cultura materiale conservata dalla Fondazione Sella o proveniente dai centri industriali sopracitati. Illustra l‘evoluzione dell’industria laniera nel nostro paese – le trasformazioni nel tempo delle tecniche produttive e degli stili di comunicazione – attraverso la storia dell’Associazione Laniera Italiana (1877–2000), l’importante fondo documentario dell’Associazione che fa parte del patrimonio archivistico della Fondazione Sella. Il secolo di industria laniera contenuto tra le sue carte permette di delineare alcuni dei momenti cruciali del settore quali lo sviluppo delle esportazioni e il suo ruolo nelle due guerre mondiali.
In mostra una ricca selezione di oggetti, opere e reperti che testimoniano l’evoluzione dell’industria nella sua storia materiale, dalla produzione alla distribuzione commerciale: componenti di macchinari, un telaio del Settecento, campionari, pezze di tessuto e capi di vestiario. E ancora: immagini di impatto, quadri ed ex voto, fotografie d’autore, filmati storici, documenti provenienti dal fondo archivistico del Lanificio Maurizio Sella, oltre alle tele dipinte degli anni Trenta raffiguranti le varie fasi della lavorazione della lana.
La visita si conclude con uno sguardo sull’immagine, in Italia e all’estero, dell’industria laniera italiana come è suggestivamente mostrata dalle fotografie della grande esposizione laniera che si è tenuta a Biella nel 1936.

E’ possibile prenotare la visita sulla pagina www.fondazionesella.org/lana, oppure telefonando al numero 015 25 22 445 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 13).
All’ingresso verrà richiesta la conferma di prenotazione stampata o digitale.

Le visite nei fine settimana e festivi devono essere prenotate entro il giovedì precedente.

Città Creativa Unesco: Biella e Keetmanshoop unite grazie ai radioamatori

L’Ari Biella realizza una speciale cartolina QSL in occasione del 70° anniversario

 

I radioamatori e le cartoline QSL uniscono, in tempo di pandemia, le realtà di Biella e di Keetmanshoop (Namibia), comunità inserita nel dossier di candidatura UNESCO alla voce “Tessere relazioni”. In occasione del 70° anniversario della sezione di Biella dell’Associazione Radioamatori Italiani (ARI BIELLA) e del conferimento alla Città di Biella del titolo “Città Alpina dell’anno 2021” l’associazione realizzerà una QLS speciale dedicata al paesaggio alpino che caratterizza il territorio biellese, senza tralasciare i legami con i luoghi più lontani del pianeta, come la Namibia e la città di Keetmanshoop, oggetti di un collegamento passato, che creano un legame anche con il riconoscimento “Città Creativa Unesco” ricevuto dalla città nel 2019.

In tutti questi anni di attività l’associazione Biellese ha effettuato migliaia di collegamenti in tutto il mondo inviando ai diversi corrispondenti una cartolina di conferma, il cui nome tecnico è QSL, dove vengono riportati i dati della propria stazione. La cartolina è sempre costituita da una fotografia o da un disegno a cura del radioamatore stesso. Rappresenta dunque un modo per far conoscere il proprio territorio e se stessi, vuole commemorare avvenimenti speciali (come i festeggiamenti per i 60 anni di regno della Regina Elisabetta) o pubblicizzare determinate iniziative culturali e turistiche.

I soci di ARI Biella organizzano corsi per il rilascio della patente di radioamatore, collaborano con la Protezione Civile in caso di mancanza di collegamenti e si occupano di emergenza radio in caso di calamità naturali di concerto con la Prefettura e le istituzioni preposte.

Dice l’assessore all’Unesco Barbara Greggio: “Ringrazio l’Ari Biella per questa simpatica iniziativa, che ci consente di mantenere un legame anche in tempo di pandemia con la realtà di Keetmanshoop, con la quale grazie al capitolo “Tessere relazioni” abbiamo avviato un rapporto di cooperazione internazionale con l’ingresso nel network delle Città Creative Unesco”.

Mostra Coco + Marilyn. Biella al centro del MI-TO

La Fondazione Cassa di Risparmio di Biella torna ad aprire al pubblico gli spazi di Palazzo Gromo Losa con un grande progetto espositivo dedicato a due icone del Novecento: Coco Chanel e Marilyn Monroe.
La mostra Coco + Marilyn. Biella al centro del MI-TO, è curata dall’agenzia Photo OP e viene realizzata grazie al sostegno di Biver Banca, main sponsor del progetto, e raccoglie più di cento scatti che ritraggono le due “divine”, realizzati dal fotografo canadese Douglas Kirkland. Con una lunga carriera a Hollywood, Kirkland è noto per aver ritratto tutte le più grandi star del cinema e per aver lavorato sui set di oltre 150 produzioni cinematografiche.
Biella al centro del MI-TO, nel titolo della mostra, è la celebre frase con cui Michelangelo Pistoletto ha disegnato geograficamente ma anche idealmente e culturalmente la città di Biella e a cui ha donato il logo del Terzo Paradiso, riconfigurazione del segno matematico dell’infinito. Un territorio capace di arricchire l’esperienza di visita per entrare “in vera risonanza” con i temi della mostra: bellezza, moda, rinascita.
La mostra “Coco + Marilyn” – già presentata in altre due città creative Unesco, Budapest e Helsinki – approda quindi a Biella, città creativa Unesco per il tessile, unica in Italia, dal 2019, in un esplicito esercizio di senso rispetto al cuore vitale, economico e creativo, del territorio: la manifattura tessile, di cui è espressione di eccellenza mondiale.

La mostra è proposta da sabato 22 maggio 2021 nella splendida cornice di Palazzo Gromo Losa in fiore, in un riecheggiare di ricorrenze: il 50°anniversario della morte di Chanel e il 100° anniversario del lancio del profumo Chanel N°5 ed è l’occasione per fare il punto sui destini incrociati che legano il territorio biellese alla grande storia del costume e della moda internazionale.
Kirkland fotografò Marilyn Monroe e Coco Chanel all’inizio degli anni ’60, quando lavorava per la rivista Look. Le sue immagini senza tempo, scattate sessant’anni fa offrono al visitatore il duplice percorso: un viaggio nel culto delle star di Hollywood, con la conturbante bellezza di Marilyn, e un tuffo nella storia della moda, grazie all’eleganza intramontabile di Coco Chanel.
Le opere sono altresì l’occasione di una visione diretta dei primi tempi d’oro della fotografia, intesa come elemento centrale della moderna cultura del consumo e della comunicazione. Le stesse protagoniste del racconto avevano infatti ben compreso il potere dell’immagine e della fotografia.

La mostra sarà accompagnata da un ampio calendario di iniziative, coordinate da Federica Chilà project manager del progetto espositivo, che animeranno la città di Biella, per offrire al visitatore di ogni età un’esperienza completa, non solo di visita a una esposizione, ma occasione di conoscenza e divertimento, dentro a fuori da Palazzo Gromo Losa. A partire dall’incantevole giardino del Palazzo, che sarà protagonista del percorso espositivo per creare un’esperienza immersiva con allestimenti dedicati alle frasi celebri delle due dive all’interno del pergolato centrale di rose di varietà e colori diversi che intrecciandosi creano un vero tessuto floreale.

Con questo nuovo progetto espositivo – ha detto Franco Ferraris – Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biellaabbiamo immaginato di dar vita a un vero e proprio “innesco” per la città di Biella, con l’obiettivo di costruire una proposta culturale di qualità in grado di parlare di noi, di raccontare questo territorio, le sue ricchezze e il suo potenziale. Siamo consapevoli, infatti, di poter contare non solo su un progetto espositivo di interesse ma su un intero sistema di proposte culturali, storiche, paesaggistiche, naturalistiche, gastronomiche, capaci di rappresentare una meta per quel turismo di prossimità – anche oltre le grandi aree di Milano e Torino – che oggi è di fatto la nostra forma di viaggio possibile“.

Biver Banca è da sempre la Banca di casa per il nostro territorio ed è con grande convinzione che sosteniamo questa, come altre iniziative, in accordo e in stretta collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella – commenta Massimo Mossino, Direttore Generale di Biver Banca – “La collaborazione fra enti e istituzioni del territorio contribuisce a rendere i nostri luoghi interessanti per il turismo perché consente di unire alla ricchezza naturalistica e paesaggistica un’offerta culturale di respiro nazionale e internazionale.”

La mostra coinvolgerà dunque tutto il territorio in un inno alla creatività, alla rinascita e alla bellezza coinvolgendo numerosi enti e associazioni che collaboreranno alla creazione di un ricco calendario di eventi collaterali. La ricerca storico-archivistica del progetto è condotta dal Centro Rete Biellese Archivi Tessili e Moda.
Presso lo Spazio Cultura al centro di Biella la Fondazione presenterà “Ricucire il futuro“, la mostra di bozzetti e abiti ispirati ai valori della moda di Chanel e ai temi della sostenibilità realizzata dagli studenti dell’ITS TAM, certificato come uno dei migliori d’Italia.
Città Studi, attraverso il lavoro dei partecipanti ai corsi sui temi tessili e sul marketing, proporrà un percorso intitolato Walking like a star in cui gli studenti immagineranno di creare un itinerario di visita e un guardaroba di abiti creati appositamente per un ipotetico viaggio estivo di piacere di Marilyn nel Biellese.
Durante tutti i mesi dell’esposizione a Palazzo Gromo Losa verranno proposti brunch a tema, con menu di cucina americana, francese, biellese e ricette a base di fiori.

La mostra si avvale del patrocinio di Biella Città Creativa UNESCO

A breve tutte le info su www.palazzogromolosa.it

Biella Città Creativa Unesco, entrano a fare parte dell’Associazione i nuovi soci

Camera di Commercio Biella e Vercelli, Novara, Vco e Unione Industriale Biellese

Continua l’attività dell’Associazione Biella Città Creativa Unesco.

Accanto ai soci fondatori, il Comune di Biella, la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e la Fondazione Pistoletto Onlus, sono entrati a fare parte dell’Associazione come soci sostenitori la Camera di Commercio Biella e Vercelli, Novara, Verbano Cusio Ossola e l’Unione Industriale Biellese.

“L’entrata di Biella nel circuito delle città creative Unesco – dichiara Alessandro Ciccioni, vice presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli, Novara e Verbano Cusio Ossola – è stato un traguardo importante, ma è solo la prima tappa di un percorso più lungo e articolato di valorizzazione delle competenze e dei saperi di questo territorio. Gli obiettivi dell’Associazione sono in linea con la mission delle Camere di Commercio e siamo felici di poter contribuire a questo percorso di sviluppo della nostra realtà locale”.

“Siamo stati fra i primi sostenitori del percorso che ha portato al riconoscimento di Biella Città Creativa Unesco – commenta Giovanni Vietti, presidente dell’Unione Industriale Biellese – e oggi continuiamo dare il nostro sostegno attraverso la realizzazione dei progetti che abbiamo contribuito a definire, per il tessuto manifatturiero in particolare e per l’intero territorio in generale. Biella può contare su un patrimonio inestimabile dal punto di vista della cultura di impresa: una tradizione immensa che può essere un volano potente anche per lo sviluppo futuro”.

L’associazione Biella Città Creativa Unesco, costituita formalmente nell’ottobre 2020, “si pone l’obiettivo di realizzare i progetti previsti nel documento di candidatura della Città di Biella a Città Creativa Unesco 2019”, individuati con particolare riferimento alle linee dell’agenda Onu 2030. Ispirandosi ai principi di reciproca collaborazione tra soggetti pubblici e privati, promuove attività di cooperazione, tavoli tematici, rapporti di collaborazione e l’organizzazione di iniziative culturali, artistiche, turistiche per lo sviluppo della conoscenza della città e del territorio.