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#Biellacittàcreativa

Insieme al successo di #innamoratidelBiellese (oltre 60mila immagini pubblicate su Instagram dal dicembre 2014), è in rampa di lancio una nuova campagna social di promozione del territorio legata a trama stretta alla candidatura di Biella nel network per diventare Città creativa dell’Unesco.

Il nuovo hashtag è proprio #biellacittàcreativa (non dimenticate l’accento) e l’invito, come per la precedente iniziativa, è rivolto a tutti i fotografi, professionisti o amatoriali, che amano condividere sul web le immagini del territorio. In questo caso il tema è quasi una sfida: mostrare la propria creatività e, insieme, il “saper fare” che è l’ingrediente principale della candidatura di Biella all’Unesco.

Le immagini inserite su Instagram con questo nuovo hashtag verranno pubblicate nella galleria fotografica del sito www.biellacittacreativa.it, nato per fornire informazioni e notizie sulla corsa del territorio al riconoscimento mondiale. Un ulteriore passo è la nascita del profilo Instagram @biellacittacreativa legato alla campagna che pubblicherà contenuti originali e ripubblicherà, insieme al profilo ufficiale della città di Biella, quelli creati dagli utenti.

«L’augurio» spiega Fulvia Zago, assessore comunale e “mente” dell’Agenda Digitale di Biella «è di ripetere il successo di #innamoratidelBiellese, che ha contribuito a far riscoprire nei nostri concittadini l’orgoglio per il territorio».

La candidatura alla rete Unesco è frutto dell’impegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e del Comune, partner anche dei progetti di Agenda Digitale. Il logo che contrassegna la campagna è frutto della creatività di Michelangelo Pistoletto che, con Cittadellarte, è a sua volta sostenitore della candidatura.

La Candidatura di Biella protagonista a Shanghai

Milano Unica Shanghai vedrà protagonista la Candidatura di Biella a Città Creativa Unesco.

La fiera si svolgerà il 12, 13 e 14 marzo 2019 presso il National Exhibition and Convention Center di Shanghai, nell’ambito di Intertextile46 gli espositori che presenteranno ai buyer asiatici le collezioni Primavera/Estate 2020 all’interno del Milano Unica Pavilion. All’ingresso del padiglione di Milano Unica che ospiterà le aziende italiane sarà esposto anche il logo della Candidatura Unesco, così come all’interno del catalogo pubblicato per l’occasione. Una vetrina importantissima per tutto il territorio sempre più unito sotto il segno del “Terzo Paradiso”.

La Cracking Art sostiene la candidatura Unesco

Anche la Cracking Art, il collettivo di arte contemporanea nato nel 1992 e noto in tutto il mondo, partecipa alla campagna per la candidatura di Biella a città creativa Unesco. Lo farà in modo concreto e visibile con un’installazione in piazza Duomo e piazza Monsignor Rossi di sei delle sue sculture-bandiera, realizzate in plastica colorata.

Si tratta di chiocciole giganti «scelte», come scrivono gli artisti nel progetto, approvato dalla Giunta nella seduta di lunedì 11 marzo, «perché rappresentano il procedere per gradi e in modo sicuro verso un obiettivo». Secondo i sei artisti del gruppo (Kikko Cagna, Alex Angi, William Sweetlove, Marco Veronese e Sergio Nucara), c’è anche un altro significato simbolico: «Con la sua casa la chiocciola è associata non solo alla dimensione domestica ma anche alla comunicazione e, in Italia, al simbolo della posta elettronica». «La scelta della Cracking Art di sostenerci» commenta l’assessore alla programmazione Valeria Varnero «è preziosa perché la loro arte ha davvero valicato i confini, raggiungendo tutto il mondo. È esattamente l’obiettivo della nostra candidatura Unesco: dare valore a quanto di buono si è fatto storicamente e si continua a fare a Biella».

La Cracking Art è nata a Biella nel 1993 con l’obiettivo di coniugare l’arte all’impegno sociale e ambientale. La plastica, il materiale di cui sono fatte le loro opere, ha la proprietà di poter essere continuamente riciclata e rimodellata.

Sono in plastica anche le sei chiocciole che da lunedì 18 marzo fino a lunedì 1 aprile troveranno spazio nel cuore della città. Si tratterà di una delle 400 installazioni fatte in più di 25 anni dal gruppo di artisti biellesi. Tra queste, spiccano quelle alla Biennale di Venezia e a Central Park, a New York.

“Vuoti a perdere”

A Città Studi la mostra fotografica “Vuoti a perdere: geometrie dell’abbandono” di Riccardo Poma. Dal 7 marzo 2019 al 6 aprile 2019 sarà visitabile a Biella presso la Biblioteca di Città Studi, C.so G. Pella 2b.

A distanza di cinque anni, il fotografo Riccardo Poma torna a esporre in biblioteca con la mostra Vuoti a perdere. Poma fu il primo a esporre i suoi lavori nella biblioteca di Città Studi nel dicembre 2014, inaugurando la fortunata rassegna “Crossing Art&Books”, diventata ormai un punto di riferimento per gli artisti del territorio.

Il titolo della mostra riprende quello del suo libro di recente pubblicazione, testo frutto di un lungo lavoro di ricerca e documentazione fotografica sugli edifici abbandonati e sull’archeologia industriale piemontese.

Il progetto nacque nel 2013 quando il giovane fotografo e videomaker di Castelletto Cervo, laureato al DAMS di Torino, iniziò a raccogliere i suoi reportage in un blog intitolato Vuoti a perdere. Un viaggio tra i luoghi abbandonati del nostro paese che lo fece conoscere a un vasto pubblico anche a livello nazionale. «Vuoti a perdere – racconta Poma – nasce e si sviluppa negli spazi propri della fotografia, che ne valica i confini fino a deflagrare nella letteratura, nel cinema e nella musica attraverso citazioni e continui rimandi. È un progetto fotografico, che tende continuamente a ibridarsi con altre forme d’arte».

La mostra presenta una selezione di fotografie aventi come soggetto le fabbriche abbandonate: l’ex ospedale psichiatrico di Vercelli e le ville di proprietà che sorgevano accanto a questi complessi.

Per maggiori informazioni è possibile contattare direttamente Città Studi Biella tel. 015 8551107, email: biblioteca@cittastudi.org, web-site: www.cittastudi.org/biblioteca, facebook: @cittastudibiblioteca.

Biella Città Creativa – TgR

La Città di Biella, in collaborazione con Fondazione Cassa di risparmio di Biella e Unione Industriale Biellese, sta implementando il progetto di presentazione della candidatura di Biella al circuito internazionale Città Creative Unesco.

Se dovesse essere scelta, Biella diventerebbe la decima città creativa italiana , con un conseguente riconoscimento a livello mondiale dell’eccezionale patrimonio legato all’industria tessile biellese.

A testa alta e a voce alta la candidatura Unesco di Biella

«Dobbiamo avere il coraggio di essere più arroganti. Conosciamo il nostro valore e la nostra storia: a volte nel mondo contemporaneo è necessario alzare la voce per farsi sentire»: Nino Cerruti, 88 anni compiuti a settembre, ha regalato uno slogan di rara efficacia alla candidatura di Biella tra le città creative Unesco, che ha mosso i suoi primi veri passi giovedì 31 gennaio a palazzo Gromo Losa. Lo stilista biellese è tra i testimonial più convinti della campagna e non ha voluto mancare all’incontro pubblico, promosso da città di Biella e Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, promotori dell’iniziativa insieme a Cittadellarte-Fondazione Pistoletto. E proprio Michelangelo Pistoletto ha presentato il logo che ha donato al progetto, che richiama il suo simbolo artistico, il Terzo Paradiso: «Vedo questa sala piena» ha detto il maestro «e penso che quando sono tornato a Biella ho fatto la scelta giusta».

La carica di entusiasmo dei due portavoce, bandiere della biellesità in due ambiti differenti ma con la creatività come denominatore comune, è stata una delle chiavi della mattinata di lavoro, guidata dalla giornalista de Il Sole 24 Ore, a sua volta biellese, Maria Cristina Origlia.

Il sindaco Marco Cavicchioli e il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Franco Ferraris hanno fatto gli onori di casa. «Questa candidatura, nata da un’intuizione di Ferraris, è un punto di arrivo e un punto di partenza» ha sottolineato il primo cittadino. «È il riconoscimento di almeno due secoli di cultura tessile, della capacità straordinaria degli imprenditori e di quella altrettanto straordinaria di migliaia di uomini e donne che hanno lavorato nelle fabbriche con un impegno e una dedizione fuori dal comune. Ma è anche un punto di partenza perché da qui potrà nascere una serie di iniziative che ci aiuterà a far conoscere questo territorio e la sua eccellenza nel mondo».

«Questa è la candidatura di un territorio fantastico in tutte le sue componenti, dal lago alle Alpi» ha aggiunto Franco Ferraris, «ed è un territorio che ha dimostrato nel corso della storia il suo valore. Non è in discussione il nostro saper fare: immaginate quante persone nel mondo oggi indossano un capo fatto a Biella. È notizia dei giorni scorsi che il sistema moda ha raggiunto i 100 miliardi di fatturato. Tanto di questo valore è prodotto nella nostra città».

Una città che ha l’obiettivo di presentarsi unita all’appuntamento con l’Unesco: la pubblicazione della “call”, ovvero della chiamata alle città che intendono candidarsi, è prevista per febbraio, la scadenza dei termini per inviare la documentazione sarà a giugno e una decisione sarà presa in autunno. L’unità d’intenti è stata notata anche dagli esperti non biellesi presenti all’appuntamento di palazzo Gromo Losa: «Sono qui per il valore dell’amicizia» ha detto Marco Magnifico, vicepresidente del Fai, tra i primi ad aver firmato una lettera a sostegno della candidatura, «spinto dall’esempio della famiglia Zegna, tra le prime ad aver saputo coniugare impresa e paesaggio, e di Michelangelo Pistoletto, la cui prospettiva è sempre stata di spingere lo sguardo altrui ad abbracciare quello che il suo sguardo di artista aveva visto in anticipo».

La giornata è proseguita con un fitto susseguirsi di interventi, dallo storico locale Danilo Craveia ad Angelo Boscarino, presidente di Bia, la società di consulenza che seguirà la pratica biellese, fino ai rappresentanti delle altre città italiane che già fanno parte della rete Unesco, da Fabriano, una delle nove già nel circuito delle città creative in cui Biella aspira ad entrare, a Milano (letteratura), da Torino (design) ad Alba (gastronomia). Lo sviluppo del progetto sarà raccontato anche da un sito web, in costruzione all’indirizzo www.biellacittacreativa.it, e dalla pagina Facebook “Biella Città Creativa”.

A Biella nasce un assessorato ad hoc per il progetto Unesco

Biella è Città Creativa Unesco. “Dopo il sì di Parigi le idee e i progetti”. E’ questo il titolo che spicca nella copertina del fascicolo di otto pagine pubblicato oggi dal giornale Eco di Biella. Lo speciale immortala i passi compiuti e il percorso da affrontare dopo il riconoscimento giunto lo scorso 30 ottobre da Parigi. In un contesto di “work in progress” il Rapporto Biella Città Unesco si concentra sulla nascita dell’Ufficio Unesco, sull’attesa per il logo da poter sfoggiare, sul progetto di avviare una nuova Associazione per lo sviluppo di iniziative e attività. Eco di Biella ripercorrere tutte le tappe e conclude con un ampio spazio per il Master executive in design, creatività e pratiche sociali che dà il via alla nuova Accademia Unidee della Fondazione Pistoletto. Le ultime su Biella Città Creativa sono perciò oggi in edicola!

“Atarashii: origami tessili”

La rassegna “Crossing Art&Books” della Biblioteca di Città Studi Biella, diventata ormai un punto di riferimento per gli artisti del territorio, è pronta ad ospitare il prossimo evento.

Atarashii: origami tessili, la mostra d’arte tessile a cura dell’Associazione “Trame” Biellesi, sarà inaugurata giovedì 17 gennaio 2019 alle ore 17.30 a Città Studi.

L’installazione, in visione sino al 2 marzo, mostra, sospese come bandiere o calate come stemmi sulle vetrate del corridoio della biblioteca, alcune trapunte e coperte realizzate con la tecnica giapponese denominata Atarashii (新しい = nuovo) che consiste nel piegare fazzoletti di stoffa invece della carta.

Origami tessili che richiedono ore di lavoro per essere realizzati e sono il frutto della sapienza nel cucire unita alla feconda creatività di chi li assembla pazientemente. Un mosaico di colori e di stoffe in grado di appagare l’occhio anche di chi non ha dimestichezza con queste pratica artigiana, nella speranza che sempre più persone si appassionino e si avvicinino al mondo del patchwork: l’arte tessile tutta al femminile più diffusa al mondo.

L’Associazione “Trame” Biellesi nata nel 2009 a differenza di altri gruppi e associazioni che si occupano di patchwork e quilting nel mondo, non utilizza tessuti americani o giapponesi, ma quelli prodotti in loco dalle industrie biellesi. Una peculiarità che ha permesso a queste laboriose artiste del cucito di farsi conoscere a livello nazionale, attraverso mostre e fiere del settore.

Le opere esposte sono state realizzate da: Annamaria Vialardi, Gina Fracassetti, Laura Gallo, Lina Veronese, Nicoletta Galeno, altre sono il risultato di un lavoro collettivo delle socie delle “Trame” Biellesi.

La mostra che dialoga con la proposta di lettura ”Arti tessili: una bibliografia cucita intono al tessuto”, sarà aperta al pubblico da lunedì a venerdì con orario continuato 8.00 – 19.00 e sabato dalle 8.30 alle 18.00. Orario ridotto invece sabato: 16, 23 febbraio e 2 marzo (dalle ore 8.30 alle 12.30).

Per maggiori informazioni è possibile contattare la Biblioteca di Città Studi Biella al numero 015 8551107 e scrivere a: biblioteca@cittastudi.org.