Saper fare e fare bene. Era la massima che come una litania risuonava in tutte le strutture produttive biellesi.
Il saper fare era prima di tutto apprendimento teorico-pratico che si acquisiva nei diversi rami dell’imponente apparato formativo del distretto industriale biellese.
Nell’ambiente di lavoro le conoscenze apprese si sarebbero conformate, in un graduale percorso di praticantato, all’organizzazione e ai ritmi del processo produttivo, sperimentate a diretto contatto con la complessa tecnologia del macchinario. Il sistema industriale biellese fin dai primi anni successivi all’Unità d’Italia investe ingenti risorse sull’istruzione professionale, potenziando ed innovando le antiche scuole di arti e mestieri.
Le parole chiave della cultura del lavoro largamente diffusa non solo nei ceti industriali borghesi ma anche tra le maestranze le troviamo incise, come una sorta di decalogo, nei fregi che compaiono sulle facciate dell’Istituto Commerciale Eugenio Bona del Lanificio scuola Felice Piacenza: probità, correttezza, serietà, previdenza, onestà, operosità, costanza, iniziativa, perspicacia, oculatezza, puntualità, carattere, lealtà, prudenza, avvedutezza, sagacia, fermezza.
La mostra documenta l’istruzione professionale e le scuole di arti e mestieri nel biellese e rientra nel fitto programma di ‘Biella ritratto di una città fabbrica’: una narrazione per immagini articolata in cinque sedi espositive, in ciascuna delle quali sono proposti argomenti correlati al tema generale.
La mostra sarà visitabile sino al 22 dicembre, dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 19,00 e il sabato dalle 8,30 alle 12,30
Visite guidate su appuntamento.