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Bilancio finale dell’UNESCO Open Circuit

In occasione del 2° compleanno di Biella Città Creativa

Grande successo per il primo “UNESCO Open Circuit” lo scorso 31 ottobre che in occasione dei due anni di permanenza della città di Biella nel network delle Città Creative UNESCO ha coinvolto 13 realtà d’eccellenza biellesi in un percorso inedito e suggestivo.

Posto a chiusura di “Arcipelago – Festival della Creatività Ssostenibile” il circuit è nato dalla collaborazione tra l’Assessorato al Turismo della città di Biella e l’Associazione Biella città Creativa UNESCO che hanno messo a punto un programma sinergico “cucendo insieme” realtà diversissime tra loro, promosse nel circuito per la loro idoneità al cluster UNESCO e accomunate dall’orgoglio di far parte di un progetto più ampio di sviluppo della città basato sulla creatività.

Entusiasmo, eventi speciali e fantasia delle proposte oltre all’emozione di poter accedere ad archivi e luoghi non sempre visitabili hanno convinto il pubblico che ha affollato le varie sedi espositive alcune delle quali già sold out dalle prime ore del venerdì precedente.

“Un grande successo dovuto al lavoro di squadra per il quale ringrazio tutti gli organizzatori e le realtà che hanno aderito a questa prima edizione del circuit – commenta l’Assessore al Turismo e all’UNESCO Barbara Greggio – un progetto che è nato un po’ come una sfida, ma che ha superato le nostre aspettative, al punto che stiamo già pensando di ampliarlo nel 2022 anche in considerazione delle sue grandi potenzialità turistiche”.

E per ricordare l’elenco completo delle realtà che hanno aderito sono state realizzate delle speciali cartoline da collezionare che verranno utilizzate come strumento di comunicazione.

Questo l’elenco dei partecipanti: Fondazione Fila Museum, Archivio Vitale Barberis Canonico, Casa Zegna, Miagliano: Villaggio Operaio & Biella The Wool Company, Fabbrica Della Ruota, Fondazione Sella, MeBo Museum, Camera Del Lavoro, M.A.C.I.S.T. Museum, Museo Del Territorio, cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Woolbridge Gallery, Comune Sordevolo: Archivio Tessile Vercellone.

UNESCO Open Circuit

Gran finale per il Festival Arcipelago che il prossimo 31 ottobre festeggerà i due anni dalla nomina di Biella Città Creativa UNESCO con uno speciale “Open circuit creativo tra le eccellenze biellesi”.

Oltre una decina le realtà coinvolte che per l’occasione apriranno le proprie sedi gratuitamente ai visitatori che potranno così scoprire i segreti del “saper fare creativo” che ha portato Biella nel network UNESCO.

Aziende tessili, archivi, musei d’impresa tutti accomunati dall’adesione entusiasta a un progetto di sviluppo e narrazione della città che guarda al mondo attraverso il network UNESCO.

Un’occasione, dunque, per conoscere e farsi conoscere fuori da Biella.

“Voglio esprimere il ringraziamento della città a tutte le realtà che hanno aderito all’open circuit, che apriranno le loro porte ai cittadini – commenta il Sindaco Claudio Corradino nella veste di Presidente dell’Associazione Biella Città Creativa UNESCO organizzatrice dell’evento – questo è anche un importante momento di festa per essere giunti, nonostante le difficoltà della pandemia, al secondo anno di permanenza nel network UNESCO. Vorrei davvero che tutti, come cittadini biellesi, si sentissero coinvolti in questo traguardo di tutta la città”.

Tra una visita ai reparti produttivi e una sbirciatina agli archivi aziendali i turisti potranno dunque vivere un’esperienza appassionante “cucita su misura” di ognuno e da ricordare attraverso le cartoline personalizzate da ogni location coinvolta, tutte da collezionare.

Il percorso è libero e gratuito e si potrà effettuare durante tutta la giornata.

Programma eventi

PROGRAMMA EVENTI

ARCHIVIO VITALE BARBERIS CANONICO

www.vitalebarberiscanonico.it

L’Archivio Vitale Barberis Canonico, in occasione dell’UNESCO Open Circuit, presenta lo spettacolo teatrale “Ritorno a Huddersfield” in collaborazione con Teatrando. Lo spettacolo itinerante tra gli archivi di Vitale Barberis Canonico è un’occasione per scoprire uno dei più unici archivi tessili con una collezione di più di duemila volumi nonché uno dei simboli della creatività del Biellese.

ORARI: 10:20 – 18:00

INDIRIZZO: Via Diagonale 296 – Pratrivero Valdilana (BI)

TELEFONO: 015 7388855, 333 5283350

CONTATTI & PRENOTAZIONI: https://www.teatrandobiella.it/eventi/39-ritorno-a-huddersfield-su-il-sipario-sull-archivio-vitale-barberis-canonico/spettacoli (prenotazione obbligatoria)

CAMERA DEL LAVORO

www.cgilbi.it

In occasione dell’UNESCO Open Circuit, la Camera del Lavoro presenta la mostra “1901-2021 La Camera del lavoro di Biella da 120 anni con i lavoratori” visite guidate di un’ora. Il percorso presenta riproduzioni di documenti, fotografie, volantini e bandiere che raccontano l’impegno della Camera del Lavoro in questo lungo percorso e il contributo dato dal movimento operaio biellese alla crescita di quello nazionale. L’allestimento ripercorre alcuni momenti particolarmente significativi, come la lotta per la parità salariale e l’alluvione del 1968.

ORARI: 11:00 – 18:00

INDIRIZZO: cittadellarte – Fondazione Pistoletto: Via Serralunga, 27 – 13900 Biella (a destra del parcheggio)

TELEFONO: 366 7749158

CONTATTI & PRENOTAZIONI:

centrodoc@cgilbi.it
daniele.mason@cgilbi.it

CASA ZEGNA

www.fondazionezegna.org

In occasione dell’UNESCO Open Circuit, Casa Zegna presenta una mostra temporanea e apre le sue porte gratuitamente alla visita della mostra permanente. La visita consente di scoprire la storia del Gruppo Ermenegildo Zegna, che affonda le sue radici nel 1910, in un contesto straordinario che unisce la fabbrica all’ambiente montano circostante.

La mostra permanente “From Sheep to Shop” racconta oltre 100 anni di un’impresa familiare costruita da quattro generazioni impegnate a realizzare la visione e gli ideali del fondatore: qualità, innovazione continua, responsabilità sociale e ambientale. Le origini del Lanificio, la nascita della confezione, l’evoluzione del marchio, il progetto della Panoramica Zegna e dell’Oasi Zegna sono raccontati attraverso documenti, pezzi storici, fibre naturali, tessuti, capi storici e immagini di grandi fotografi.

Inoltre, la mostra temporanea, LE CRONACHE DAL BOSCO DI LAURA PUGNO, L’ARTE INDAGA IL RAPPORTO UOMO-PAESAGGIO, vuole sensibilizzare sulle tematiche ambientali come sui cambiamenti climatico.

ORARI: 11:00 -17:00

INDIRIZZO: Via Marconi 23 – Trivero (BI)

TELEFONO: 015 7591463

CONTATTI & PRENOTAZIONI:
archivio.fondazione@zegna.com

CITTADELLARTE – FONDAZIONE PISTOLETTO

http://www.cittadellarte.it/

In occasione dell’UNESCO Open Circuit, cittadellarte – Fondazione Pistoletto presenta Arte al Centro: una rassegna, giunta quest’anno alla ventitreesima edizione, di mostre, incontri e seminari che raccontano pratiche artistiche di trasformazione dei contesti sociali in cui si sviluppano. La rassegna comprende nuove mostre intese come dispositivi di attività aperti alla collaborazione di diversi soggetti oltre che alla fruizione da parte dei visitatori.

Arte al Centro si coniuga quest’anno con il Festival Città Arcipelago – creatività e sostenibilità in Festival e mette l’arte al centro di Biella e del Biellese, declinando la designazione UNESCO sui binari che il simbolo del Terzo Paradiso indica: creatività e responsabilità.

In questa occasione, cittadellarte – Fondazione Pistoletto offre la visita guidata gratuita di un’ora e mezza.

ORARI: 11:00 – 20:00 (visite guidate: 11:00, 14.30, 16.30)

INDIRIZZO: Via Serralunga, 27 – 13900 Biella

TELEFONO: 015 28400

CONTATTI & PRENOTAZIONI:
termeculturali@cittadellarte.it

COMUNE SORDEVOLO: ARCHIVIO TESSILE VECELLONE

www.sordevolo.comune.bi.it

In occasione dell’UNESCO Open Circuit, l’archivio tessile dei Lanifici Vercellone si apre al pubblico con un allestimento visitabile gratuitamente al primo piano del Palazzo Comunale di Sordevolo. Il progetto di valorizzazione intende promuovere la divulgazione e la diffusione della conoscenza del patrimonio archivistico, consolidando un percorso di valorizzazione della cultura materiale e immateriale biellese, con il recupero della memoria storica di luoghi, persone e fatti della comunità sordevolese.

ORARI: 11:00 (visita guidata: prenotazione telefonica entro venerdì 29.10.2021 alle ore 11:30)

INDIRIZZO: Piazza Vittorio Veneto 1 – 13817 Sordevolo (BI)

TELEFONO: 015 2568103 ext 7

CONTATTI & PRENOTAZIONI:
015 2568103 ext. 7
amministrativo@comune.sordevolo.bi.it

FABBRICA DELLA RUOTA

www.fabbricadellaruota.it

In occasione dell’UNESCO Open Circuit, la Fabbrica della Ruota apre le sue porte gratuitamente per conoscere meglio la storia dell’ex Lanificio Fratelli Zignone, esempio straordinario dell’archeologia industriale. L’ex Lanificio Fratelli Zignone, oggi conosciuto come Fabbrica della Ruota, iniziò l’attività nel 1878 per poi chiudere definitivamente negli anni Cinquanta. Nell’opificio è tuttora visibile il sistema teledinamico dell’energia generata esclusivamente dall’acqua del torrente Ponzone lungo cui sorge la Fabbrica della Ruota. Dopo due decenni di abbandono l’edificio tornò a vivere nel 1984, quando vi venne allestita la mostra intitolata Archeologia Industriale in Valsessera e Vallestrona. L’ex Lanificio Fratelli Zignone fa adesso parte del sistema ecomuseale della Provincia di Biella e può essere oggi considerato uno dei simboli dell’industrializzazione tessile biellese.

ORARI: 14:30 – 18:30

INDIRIZZO: Regione Vallefredda, 1 – 13867 Pray (BI)

TELEFONO: 015 766221

CONTATTI & PRENOTAZIONI:
fabbricadellaruota@gmail.com

FONDAZIONE FILA MUSEUM

www.fondazionefila.com

Presso la Fondazione Fila Museum, in occasione dell’UNESCO Open Circuit, sarà possibile visitare il museo gratuitamente con visite guidate e partecipare all’evento “Dolcetto o Scherzetto? Riempi il tuo sacchetto!” con laboratori per i più piccoli. Nel corso della giornata, grazie alla collaborazione di 3Cam Italia e di un interprete professionista, le visite al museo saranno anche in  LIS : scoprirai un’eccezionale storia di inclusione sotto una luce completamente nuova.

ORARI: 9:00 – 13:00 & 14:00 – 18:00

INDIRIZZO: Via dei Seminari, 4A – 13900 Biella

TELEFONO: 015 0997012, 015 0997011

CONTATTI & PRENOTAZIONI:

info_fondazione@fila.com
https://www.fondazionefila.com/prenota-una-visita/

FONDAZIONE SELLA

www.fondazionesella.org

In occasione dell’UNESCO Open Circuit, la Fondazione Sella apre gratuitamente l’ngresso alla mostra “LANA. Le trasformazioni di un’industria e l’Associazione Laniera Italiana”. La mostra propone un itinerario inedito che illustra una lunga storia fatta del sapiente insieme di imprenditorialità, tecnologia e innovazione che ha reso grande il settore industriale tra i più antichi del paese, parte fondamentale dell’economia nazionale nel passato e nel presente. Il percorso espositivo si snoda tra i luoghi più significativi del Lanificio Maurizio Sella: l’ex opificio di antica storia, uno dei primi centri della produzione tessile nazionale, esso stesso parte dell’esposizione e del racconto.

ORARI: 10:00 – 18:00

INDIRIZZO: Via Corradino Sella, 10 – 13900 Biella

TELEFONO: 015 2522445

CONTATTI & PRENOTAZIONI

www.fondazionesella.org/lana

fondazionesella@fondazionesella.org


M.A.C.I.S.T. MUSEUM

www.macist.it

In occasione dell’UNESCO Open Circuit, il Museo di Arte Contemporanea Senza Tendenze, M.A.C.I.S.T. apre gratuitamente le sue porte alla collezione permanente, composta da 150 capolavori di Arte Contemporanea, così come la mostra “Omar Ronda: Anthology”, con il meglio della produzione del maestro biellese. Inoltre, il M.A.C.I.S.T. presenta la mostra “Danilo Marchi. Electric Hexagons”: installazione sospesa, trasparente e tecnologica a forte connotazione ambientale in cui protagonista indiscussa è l’Ape bionica, affascinante scultura luminosa realizzata mediante l’assemblaggio di bottiglie di plastica riciclate (PET).

Danilo Marchi, artista attento all’ecosostenibilità, lavora con ingegno le materie plastiche dal 1999, quando propone a Biella l’installazione Uomo artificiale androgeno. Quest’opera costituisce la prima scultura antropomorfa realizzata assemblando e manipolando bottiglie di plastica trasparente riciclate (PET).

ORARI: 15:00 – 19:15

INDIRIZZO: Costa di Riva, 9 – 13900 Biella

TELEFONO: 338 8772385

CONTATTI & PRENOTAZIONI:
museo@macist.it

MeBo MUSEUM

https://www.mebomuseum.it/

In occasione dell’UNESCO Open Circuit, è possibili visitare gratuitamente il MeBo Museum composto dal museo della birra e dal museo del formaggio, con visita guidata a pagamento. Un luogo dedicato a chi ama la birra, un modo unico per scoprire ed entrare nella storia del birrificio attivo più antico d’Italia. Quest’ala di MeBo dedicata a Menabrea è un tripudio di macchinari, utensili, documenti, fotografie e oggetti del mestiere che raccontano un’avventura che continua con passione dal 1846. Nell’ala di MeBo dedicata a Botalla è possibile scoprire curiosità e sorprese sulla creazione di una delle eccellenze biellesi quali il formaggio Botalla.

ORARI: 15:00 – 19:00

INDIRIZZO: Via Eriberto Ramella Germanin, 2 – 13900 Biella

TELEFONO: 351 6817705

CONTATTI & PRENOTAZIONI:
visiteguidate@mebomuseum.it
info@mebomuseum.it

MIAGLIANO: VILLAGGIO OPERAIO & BIELLA THE WOOL COMPANY

www.comune.miagliano.bi.it

In occasione dell’UNESCO Open Circuit, il Comune di Miagliano organizza visite guidate del Biella Wool Company durante l’arco della giornata e offre visite autoguidate del Villaggio Operario. A Miagliano, infatti, sorge uno dei più importanti complessi cotonieri italiani, voluto dalla famiglia Poma nel XIX secolo, cui seguì la realizzazione di un villaggio operaio. Nel 1958 avvenne la riconversione a lanificio, ad opera del gruppo Botto, attivo sino alle soglie del XXI secolo. Oggi il lanificio rinasce grazie al consorzio Biella The Wool Company, che mette in comunicazione gli allevatori e la filiera tessile, e all’associazione Amici della Lana, che promuove la riqualificazione culturale della fabbrica con gli strumenti della didattica, delle arti e dello spettacolo.

ORARI: 10:00 prima visita, 14:30 seconda visita, 16:00 terza visita

INDIRIZZO: Via Vittorio Veneto n.2 – 13816 Miagliano (BI)

TELEFONO: 015 2476035, 015 472469

CONTATTI & PRENOTAZIONI:

www.comune.miagliano.bi.it

www.biellathewoolcompany.it

MUSEO DEL TERRITORIO

https://www.museodelterritorio.biella.it/

Il Museo del Territorio Biellese è il museo della Città di Biella che raccoglie testimonianze dell’intero territorio, da Viverone al Lago della Vecchia, dalla Bessa al Monte Rubello. La visita al museo, collocato all’interno del Chiostro della Basilica di San Sebastiano, permette di compiere un viaggio nel tempo che parte dalla preistoria per arrivare al Novecento.

In occasione dell’UNESCO Open Circuit, il Museo allestirà un approfondimento didattico sul funzionamento dei macchinari tessili presenti al Museo.

ORARI: 10:00 – 18:00

INDIRIZZO: Via Quintino Sella 54/b, Chiostro di San Sebastiano – 13900 Biella

TELEFONO: 015 2529345

CONTATTI & PRENOTAZIONI:
museo@comune.biella.it

WOOLBRIDGE – LANIFICIO PRIA

www.woolbridgeartgallery.com

Dopo la recente nomina di Biella Città Creativa UNESCO per l’arte popolare e l’artigianato (“Folk Art & Craft”), la Woolbridge Art Gallery presenta l’esposizione “Wool Gems”, dedicata agli arazzi realizzati da Studio Pratha, che porta in mostra una grande serie di opere uniche che si collocano al confine tra l’arte e il savoir-faire legato alla tradizione millenaria della tessitura sarda. Gli artisti tradizionali, insieme ai creativi contemporanei, hanno ideato le opere di questa mostra, portando lo spettatore in un mistico connubio di forme e colori.

La lana che da sempre lega la città di Biella, diviene negli arazzi di Studio Pratha un mezzo espressivo rivolto a un’arte contemporanea che attinge alle fonti di una tradizione di tessitura artistica ben radicata, ispirata da correnti stilistiche storiche e aperta a nuove influenze.

ORARI: 10:00 – 12:30 & 14:30 – 19:00

INDIRIZZO: Salita di Riva 3 – 13900 Biella

TELEFONO: 347 8601965

CONTATTI & PRENOTAZIONI:
contact@woolbridgegallery.com

Claudio Corradino: «Biella ha avviato una nuova primavera, impegniamoci a non farla tramontare»

Una città aperta al confronto

dallo Speciale de “Il Biellese” dedicato al Forum delle Città Creative

Claudio Corradino: «Biella ha avviato una nuova primavera, impegniamoci a non farla tramontare»

Il messaggio trasmesso dalla segreteria generale di Unesco Italia è stato chiaro e inequivocabile: il binomio cultura/creatività potrà vivere una nuova primavera e produrre dei risultati concreti solamente se si stimolerà davvero un “gioco di squadra”. Il concept a firma del maestro Michelangelo Pistoletto e del direttore Paolo Naldini, dedicato al Festival Arcipelago, indica tra le sue righe una riflessione che va ben oltre un semplice calendario di eventi: questo mese di ottobre dovrà servire da stimolo per avviare un laboratorio di pianificazione territoriale partecipata.

Si tratta di uno sforzo che richiede sacrifici e fatica, ma che nel tempo potrà regalare dei frutti. Gli attori dell’associazione Biella Città Creativa che ho l’onore di presiedere, pur mantenendo ognuno fede alla propria identità e alla propria mission, stanno lanciando un messaggio chiaro al territorio: la Città di Biella, la Fondazione Cassa di Risparmio, Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Unione Industriale Biellese, Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte e Fondazione BIellezza si confrontano e si aprono a iniziative comuni con l’obiettivo di fare del bene per il nostro territorio. La speranza è che, spinti da questo desiderio, presto si possano aggregare ulteriori istituzioni e amici sostenitori.

Pur con approcci e visioni talvolta differenti, Biella Città Creativa, nata tra l’altro nel contesto complesso di una pandemia che ha stravolto le nostre abitudini, indica la strada per un cambiamento di approccio. E il capoluogo deve e vorrà fare da regista. Ma occorre un graduale cambio di mentalità: una maggiore attenzione all’obiettivo comune, che passa anche dalla critica purché sia finalizzata a creare le condizioni per “costruire” un percorso e non a “distruggere” il prossimo non curandosi degli effetti che questo può generare sul bene di tutti.

Il Forum delle Città Creative è stato, all’interno di Arcipelago, sulla carta l’evento di apertura del Festival ma nei fatti il volano di una città aperta all’ascolto, al dialogo e al confronto con le altre realtà per crescere e imparare.
La Città di Biella centra con questa tre giorni l’obiettivo del tessere relazioni, proprio come sta avvenendo con l’accordo stipulato assieme alla comunità di Keetmanshoop.

La Città, centrati i primi obiettivi dell’agenda Unesco, proseguirà a fare la sua parte: con l’hub museale di palazzo Ferrero, la nascita dell’itinerario turistico e la valorizzazione del centro storico attraverso arredo urbano di ultima generazione. Il capoluogo stringe alleanze con le altre istituzioni del territorio, si confronta con l’esterno e sulla partita è pronto a investire risorse ingenti. La speranza è che questo “gioco di squadra” possa portare nel medio-lungo termine a un rilancio nel segno della cultura, della creatività e della sostenibilità.

Già adesso siamo ad atti concreti: lo dimostra su tutti l’impegno della Fondazione Cassa di Risparmio, del suo presidente Franco Ferraris, che concretamente durante la tre giorni del Forum ha aperto il cantiere per la ristrutturazione di Cascina Oremo, un polo che sarà patrimonio per le nuove generazioni. Biella ha avviato una nuova primavera. Impegniamoci a non farla tramontare.

CLAUDIO CORRADINO
Sindaco di Biella

Paolo Naldini: “Biella è un luogo emergente che può diventare esempio per il mondo”

L’arcipelago dal futuro luminoso

dallo Speciale de “Il Biellese” dedicato al Forum delle Città Creative

 

Paolo Naldini: «Biella è un luogo emergente che può diventare esempio per il mondo»

È di Michelangelo Pistoletto la paternità del concetto di “città arcipelago”, divenuta la denominazione del festival della creatività sostenibile.
Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, racconta la promettente visione di futuro che riguarda il Biellese, in un’ottica di sostenibilità, apprezzamento e valorizzazione delle risorse territoriali.

Il festival si è ispirato all’idea della “città arcipelago”, invitando a un equilibrio etico tra cultura e natura. Può spiegare questa concezione?
L’idea di “città arcipelago” è l’elemento di contenuto che con Michelangelo Pistoletto abbiamo elaborato negli anni. Questa immagine è diventata evidente a più  persone nei recentissimi tempi di pandemia e lockdown, che hanno aperto gli occhi a molti riguardo a come viviamo: finora è prevalsa un’idea antica di città, che ha portato a “inscatolare” le nostre vite in stratificazioni di cemento che in qualche modo imprigionano e ci allontanano. È il sogno coltivato tra gli anni Sessanta e Ottanta di abbandonare la campagna e trovare lavoro nelle fabbriche: questo processo ha richiamato milioni di persone in città.
Per contro, il Covid ci ha insegnato che questa idea di concentrare tutto e tutti in un unico luogo è un errore che comporta un peggioramento della qualità della vita.
Chi ha potuto trascorrere i mesi di isolamento nelle piccole città ha mantenuto uno spazio intorno a sé per respirare e apprezzare il contatto con la natura. E questa è stata un’esperienza globale, una delle poche, che ci ha portati a una nuova consapevolezza. Per quanto riguarda il Biellese c’è da notare che il nostro territorio ha una caratteristica storica straordinaria: la concentrazione nella città, a discapito della campagna, non si è verificata. Al contrario: lungo le valli, dove scorrono i torrenti, si sono costituiti piccoli centri abitati intorno alle fabbriche, senza creare una frattura con il mondo naturale circostante. La convivenza tra industria e campagna si è mantenuta per tanti decenni: ora questo modello, che deriva dalla morfologia geografica del nostro territorio, ci ispira l’immagine dell’arcipelago, perché invece di avere una grande città nel centro, abbiamo tanti piccoli centri abitati diffusi sul territorio, connessi tra loro da oasi naturali costituite da boschi, campi, corsi d’acqua. Il modello urbanistico biellese è diverso da quello che ha avuto successo nel mondo, ma oggi rappresenta il simbolo della rinascita e del ripensamento globale che tutti stanno compiendo. Sono temi al centro del dibattito a Milano, nelle capitali europee, in Asia e negli Stati Uniti.

Come ritiene che il territorio possa sviluppare al meglio il proprio potenziale come città arcipelago?
Il confronto che abbiamo avuto prima con l’associazione Biella Città Creativa, e poi con il coordinamento delle Città creative Unesco ci ha confortati nella consapevolezza che il tema della sostenibilità è di grande interesse. Abbiamo la fortuna di avere una storia che può sostenere l’immagine di una città arcipelago. Tutti i soggetti del territorio in questi anni stanno contribuendo a ripensare che cosa il Biellese possa essere. C’è la consapevolezza che il mondo cambia e la monocultura tessile è stata ed è tutt’ora la nostra fortuna, ma non possiamo immaginare che da sola riesca a tenere in piedi le prospettive del territorio.
L’aspetto rilavante da questo punto di vista è che l’idea di una città arcipelago non è solo sulla carta, ma è un progetto che fa della nostra provincia un grande laboratorio, in cui è possibile abitare in maniera sostenibile e prospera. A Biella ci sono le possibilità per sviluppare un’economia basata sì sul tessile, ma anche sul turismo culturale e sul settore agroalimentare, che tiene in piedi la sostenibilità. Pensiamo al nostro territorio come a un’opera da farsi, dove la creatività e la sostenibilità sono elementi portanti. Il fatto che siamo stati designati Città creativa Unesco, ci dà coraggio nel ripensare il nostro territorio. Questo è un punto di partenza, come laboratorio territoriale aperto, dove le imprese, le associazioni, le istituzioni possono partecipare.

Come si può immaginare la partecipazione di tutti questi soggetti al progetto di sostenibilità?
Noi di Cittadellarte partecipiamo al coordinamento della Città creativa Unesco, ma abbiamo anche una mostra che nel titolo richiama volutamente il concetto di Biella città arcipelago, e presenta una mappatura di 100 organizzazioni, imprese, associazioni culturali, agriturismi, istituzioni che sono state individuate perché si sono dichiarate attive su uno dei 17 obiettivi dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dettata dalle Nazioni Unite. Noi abbiamo svolto una grande inchiesta, collaborando con l’Unione Industriale, la Camera di commercio, Confartigianato e Confcommercio e poi abbiamo chiesto a sette associazioni giovanili di raccogliere le storie di queste 100 organizzazioni. E ora ci impegniamo a raccontarle sia online sia nella mostra che verrà inaugurata il 30 ottobre, a chiusura del festival. Attendiamo anche le aziende che eventualmente non siano state contattate ma che, attive su uno degli obiettivi, desiderino partecipare a questa mappatura. Il lavoro, già avviato, sarà di definire e sviluppare i temi emersi dalla mappatura: si tratta in particolare di sette ambiti, ovvero l’energia, l’acqua, la mobilità, l’educazione, il cibo, l’accoglienza e i rifiuti. Su questi argomenti stiamo organizzando alcuni incontri, a cui partecipano le organizzazioni attive. Un esempio è il convegno sull’acqua che si è svolto durante il forum.
Le attività di incontro proseguiranno nei prossimi mesi e anni con esperti e protagonisti, per definire priorità e azioni da intraprendere. È un grande laboratorio che si innesta nel festival e ha sede nella mostra di fine ottobre, con una forte caratterizzazione operativa.


Qual è stata la valenza principale del forum delle Città creative Unesco? Quali risvolti si possono immaginare per il futuro del Biellese?
La valenza è internazionale, perché è stata realizzata in collaborazione con gli uffici Unesco di Roma, che ci hanno aiutati a costruire il forum e sono stati presenti nel condurre i lavori. Con questi partecipanti la visibilità di Biella automaticamente è stata trasmessa alla rete internazionale delle città creative, attraverso le mailing list, il sito e i loro canali molto ampi. In questo però non dimentichiamo il territorio, perché in uno degli appuntamenti della tre giorni che si è appena conclusa, c’è stata una conversazione con alcune voci del territorio. Abbiamo ascoltato anche altre Città creative Unesco che ci hanno raccontato come hanno interpretato negli anni la loro dimensione di Città creativa. Il terreno su cui si è condiviso lo spazio del forum è stato nazionale e internazionale.


Da anni Cittadellarte è impegnata nella sostenibilità in molti campi: l’alimentare, il tessile, l’arte. Che cosa a livello della pubblica amministrazione può essere migliorato?
Il forum che si è appena concluso ha consentito di parlare del nostro territorio con interlocutori appartenenti alla Regione e ad altri circuiti di livello nazionale e internazionale. Certo, sarebbe opportuno che non si perdessero altre opportunità di finanziamento, come è accaduto alla Città di Biella: questa è una parte molto dolente. Mi esaspera, perché abbiamo anche la disponibilità di un finanziamento che è già stanziato dalla Regione per la Città creativa Unesco, ma al momento non riusciamo a ottenerlo perché il Comune ha difficoltà a garantire l’anticipo dell’impegno di spesa. Ci sono 90mila euro che la Regione è disposta a erogare. Sono veramente preoccupato perché questa situazione è molto difficile da accettare: io dirigo una Fondazione che continuamente deve ottenere finanziamenti e fondi, ma se non riuscissimo nemmeno a presentare le domande, come è accaduto al comune, saremmo già chiusi. Il messaggio deve essere forte e chiaro: non si possono perdere altre occasioni.

Un anno fa lo Spazio Hydro di Cittadellarte veniva devastato dall’alluvione. Lei disse che occorreva dare ascolto ai messaggi che la natura invia all’uomo, in un’ottica di maggiore rispetto dell’ambiente. In questo anno secondo lei è cambiato qualcosa nel modo in cui le persone percepiscono la sostenibilità?  
Siamo di fronte a uno scenario con due facce: da una parte c’è una maggiore consapevolezza, alimentata anche dai cambiamenti climatici a cui stiamo drammaticamente assistendo. Questi eventi aprono gli occhi a tanti che li tenevano chiusi. Nello stesso tempo però è vero che c’è tantissimo da lavorare: qualche giorno fa ero all’Università Bocconi a presentare la piattaforma delle Nazioni Unite alla quale abbiamo collaborato per la tracciabilità e la trasparenza nel settore tessile e calzaturiero. In quell’occasione abbiamo presentato un programma pilota realizzato con la stilista Vivienne Westwood e abbiamo annunciato che il primo a sperimentarlo sarà Giorgio Armani. È un’azienda che si è resa conto dell’importanza di tracciare la propria filiera per individuare i punti su cui intervenire per migliorare la sostenibilità della produzione. I grandi gruppi della moda hanno enormi difficoltà a sapere fino a dove arrivi la loro stessa attività, per via dei sottolivelli di fornitura che caratterizzano la produzione. In questo senso c’è tantissimo da fare. Qualcuno si può sentire smarrito di fronte all’enormità di questo lavoro, ma nello stesso tempo ci sono già tanti metodi per avviarsi verso una condotta sostenibile e affrontare il problema. Per quanto riguarda il tema dell’acqua abbiamo organizzato il tavolo all’interno del forum: ci si è interrogati con alcuni esperti dell’Università di Torino, del CNR di Biella, del Politecnico di Torino, dell’Unione Industriale su quali siano le sfide che il nostro territorio deve affrontare in tema di acqua. Vedremo presto alcuni artisti internazionali che cercheranno di rispondere a questa grande sfida che riguarda l’acqua.

Biella che cosa può rappresentare nell’ambito dell’orizzonte futuro, così fortemente modificato dalla pandemia?
Il lavoro è tantissimo, ma qualcosa si sta muovendo: noi abbiamo un’Accademia che, a nostro avviso, qualifica il nostro territorio. Riteniamo che sia arrivato il momento di presentare Biella come una città in cui venire a studiare. I nostri ragazzi vanno a studiare a Milano, Roma, all’estero: capiamo benissimo perché, ma sempre di più dall’estero o da Milano vengono a studiare a Biella. Arrivano a Cittadellarte, all’Its Tam di Città Studi, scelgono l’Accademia Perosi del Piazzo. Sempre di più, dopo la pandemia, ci si chiede se davvero sia l’ideale andare a studiare in una grande città costosa, rischiosa, con problemi di traffico, o se non sia meglio scegliere un luogo in cui è facile muoversi liberamente, immerso nel verde, con costi residenziali più contenuti e con una qualità dell’insegnamento elevata, perché il numero degli allievi è ridotto rispetto alle grandi università. Biella è un luogo emergente nella geografia della formazione universitaria accademica: anche questo è un modo per spendere la nostra carta Unesco, perché da questo punto di vista siamo un piccolo gioiello, con un potenziale di accoglienza che può davvero essere dispiegato.


Da questo punto di vista ritiene che il turismo culturale sia una carta vincente, nonostante spesso i Biellesi fatichino a riconoscere le bellezze del territorio in cui vivono? Siamo un territorio pronto ad accogliere, secondo lei? 
È vero che il Biellese è uno scrigno di bellezza naturalistica di pregio che va valorizzato: può sicuramente incontrare l’interesse di un turismo elevato, non di massa, più sostenibile e con una disponibilità di spesa più alta, e quindi permettere alle nostre imprese turistiche di mantenere più facilmente un posto sul mercato. L’aspetto culturale poi è altrettanto radicato: noi stessi come Fondazione Pistoletto, ma anche le altre realtà culturali del territorio sanno formulare proposte interessanti. Penso al polo del Piazzo, a Fuoriluogo e a eventi come ContemporaneA: con un ambiente naturalistico fruibile, ristoranti e luoghi in cui dormire piacevoli, diventa davvero tutto fattibile. Faccio parte del consiglio di amministrazione di Fondazione Biellezza e sono pienamente convinto che sia possibile investire nel turismo culturale. Ma è un punto critico quello della cultura dell’accoglienza: su questo credo che ci sia molto da lavorare, sia a livello professionale, perché non ci si improvvisa ristoratori o albergatori, sia sulla consapevolezza collettiva. Se i Biellesi per primi non riconoscono il proprio territorio come attrattivo, diventa un problema. Va svolto un lavoro di consapevolezza, ma il fatto positivo è che c’è la volontà di farlo. E questo rende il progetto molto credibile.

Il contratto della montagna nella storia di Biella Città Creativa

Il contratto della Montagna è un contratto sindacale che fu concluso tra il giugno 1944 e il marzo 1945 e rappresenta probabilmente l’unico contratto stipulato in Europa in piena guerra e sotto l’occupazione nazista.

La trattativa, gestita in clandestinità tra delegazione industriale e sindacato libero, anticipa in modo lungimirante le relazioni sindacali dell’Italia democratica post bellica e introduce alcuni contenuti davvero significativi: aumenti dei salari, somma una tantum a riparazione degli anni di mancata contrattazione, parità salariale tra uomo e donna, riconoscimento del congedo per maternità.

Un primo accordo venne siglato nella zona liberata di Postua, poi si estese in Valle Sessera e infine, in località Quadretto, assurgendo alle inedite dimensioni di contratto integrativo dell’intero territorio biellese.
Le formazioni partigiane svolsero un ruolo strettamente limitato a funzioni di protezione militare delle delegazioni trattanti, tuttavia il contratto della montagna rappresenta un caso unico nella storia della Resistenza italiana ed è segno di una relazione tra guerra di liberazione e movimento sindacale, che va ben oltre la già generosa partecipazione delle fabbriche biellesi agli scioperi  del ’43 e del ’44.

All’interno della mostra dedicata ai 120 anni della Camera del Lavoro di Biella, viene dedicato  ampio spazio alla ricostruzione delle vicende e dei protagonisti di questo importante tassello della storia del territorio Biellese.

La storia della Camera del Lavoro di Biella in mostra

“Da 120 anni con i lavoratori” è il titolo dell’esposizione dedicata alla Camera del Lavoro di Biella attualmente visitabile presso gli spazi N.O.V.A.Civitas di Cittadellarte.

La storia dell’ente prende il via ufficialmente il 2 giugno 1901 e l’allestimento intende ricordarne la presenza attiva e i valori che l’hanno guidata al servizio della comunità biellese.

La mostra racconta gli eventi che dall’inizio del XX secolo hanno avuto sia sul piano locale, sia su quello nazionale e internazionale il maggior impatto sulla società e sulle condizioni di vita di milioni di cittadini italiani.

Ai visitatori viene offerta l’occasione di una esperienza immersiva all’interno di un percorso storico lungo centoventi anni e aperto sul futuro.

Non si tratta di un evento autocelebrativo – un selfie- ma uno specchio nel quale, in ottica retrospettiva e attuale, riconoscersi.

Sono previste nel corso di questo fine settimana due visite guidate:

  • sabato mattina dalle 11 alle 12

  • domenica pomeriggio dalle 16 alle 17

Arte al Centro 2021

Sabato 30 ottobre torna Arte al Centro di una trasformazione sociale responsabile, l’atteso evento dedicato all’arte e alla sostenibilità realizzato da Cittadellarte-Fondazione Pistoletto.

Mostre aperte dalle ore 11.00 alle 20.00

prenotazione obbligatoria: 

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-arte-al-centro-2021-188087553937

ore 15:00 – 17:00   (spazio Semi Urbani)

Open Studio “Corpi in piena”

Artista: Matteo Marchesi, con la mentorship di Federica Tardito e in collaborazione con Annalisa Zegna.

Restituzione della residenza di ricerca e del laboratorio nati dalla collaborazione tra Fondazione Piemonte dal Vivo, Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e Spazio Hydro, sviluppati all’interno di “Fluviale. Arte, ambiente e ricerca sociale”, programma multidisciplinare dedicato al torrente Cervo, al territorio e ai suoi abitanti.

ore 16:30   (Sala LD – Spazio Terzo Paradiso)

public talk “Tutta colpa dei neuroni specchio”

Grammenos Mastrojeni (diplomatico e docente di Ambiente e Geostrategia)

Giuseppe Barbiero -(docente di Biologia e di Ecopsicologia all’Università della Valle D’Aosta)

in un dialogo condotto dall’artista Laura Pugno e dal curatore Andrea Lerda a partire dalle immagini di “Over Time”.

ore 17.30  (Spazio Terzo Paradiso)

“FREEDOM “

performance di Silvia Giovanardi all’interno della mostra “Circulart”

ore 18:30 (Tettoia Concept)

ARTE AL CENTRO 2021

saluti istituzionali

Assegnazione MINIMUM PRIZE 

a seguire

Concerto dell’orchestra degli studenti del Conservatorio G Cantelli di Novara 

(due composizioni scritte dai giovani allievi sui temi dell’Agenda 2030, e in particolare in relazione ai giovani e agli obiettivi 4 e 8, (Alleanza 8.7) e alla dignità dell’educazione e del lavoro)

ore 15:00-17:00

Laboratorio per bambini (6-11 anni)

Il laboratorio Re-wearing offre la possibilità di ridare una nuova vita a quel capo di abbigliamento che ci siamo stufati di indossare e che stiamo per gettare nella spazzatura perché si è scolorito, perché è di un colore che non va più di moda, perché abbiamo cambiato stile o perché semplicemente ci annoia. Come? Donandogli un nuovo colore, un nuovo dettaglio o una nuova fantasia. Ogni partecipante sarà invitato a portare da casa un proprio capo di abbigliamento (100% naturale, cotone, lino, seta, lana…) da rinnovare.

VIAGGIO. Orizzonti, frontiere, generazioni.

Dal 16 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022 si terrà a Biella la IV edizione della rassegna Viaggio. Orizzonti, frontiere, generazioni, un progetto a cura di Fabrizio Lava, che indaga i molteplici significati della parola viaggio attraverso mostre, incontri e workshop che interagiscono fra loro.

Fil rouge dell’iniziativa è il viaggio come scoperta, ricerca dell’ignoto, esperienza che arricchisce, occasione insostituibile di confronto reale, e non solo virtuale, con l’altro, con il diverso da noi, e oggi anche una indagine sulla sostenibilità del viaggio a cui tutto il festival è dedicato.

Il viaggio è un tema antico quanto l’uomo, da sempre abituato a spostamenti e migrazioni.

Si affronta un viaggio per esplorare paesi sconosciuti, per fuggire dalla banalità del quotidiano, per rincorrere l’esotico, conoscere altre culture, costruire nuove relazioni personali. Alcuni viaggiano per piacere, altri per necessità, magari alla ricerca di una serenità che hanno perduto nella loro casa, altri ancora per affari oppure camminando e pregando verso un luogo di fede.

Il Festival sarà inaugurato venerdì 15 ottobre alle 18.30 con un incontro con la giornalista Giuliana Sgrena dedicato al mondo arabo e l’Afganistan a Palazzo Ferrero.

Palazzo Ferrero, oltre un fitto calendario di incontri e workshop, ospiterà, insieme alle splendici cornici di Palazzo La Marmora e Palazzo Gromo Losa, mostre ed esposizioni fotografiche.

Tra le mostre si segnala “I Viaggi delle balene”, acquarelli di Giorgio Maria Griffa dedicati alle megattere e al capodoglio, mentre Massimiliano Zaffino ci porta a passeggio tra i ricordi con i suoi collage nella mostra “Cartoline della Mente”. “La pratica del bianco”, una tecnica che Paola Anziche attraversa utilizzando come suo mezzo espressivo le fibre, intrecciate e modellate in sculture morbide, abitabili, vive e sospese, e “Viaggiatori sempre, con ogni mezzo” di Guido Tassini, un viaggio nel tempo e nella fantasia.

Tra le mostre fotografiche “Ciak si gira per il Belpaese”, i luoghi del cinema interpretati dai fotografi Neos, e “Daidaidai”, il viaggio di Danilo Ragone e Luca Paiardi in sella alle loro carrozzine raccontato dagli scatti di Gabriele Bertotti, una mostra fotografica allestita con la colonna sonora dell’ottimismo.

A cura del CAI Sezione di Biella, invece, la mostra “Antarctica Expedition 2020”, fotografie di Gianluca Cavalli, Manrico Dell’Agnola e Marcello Sanguineti, un racconto delle esplorazioni del mese di gennaio 2020 nella Penisola Antartica. Tornano, inoltre, gli autori del Fotoclub, abili cacciatori di immagini che spaziano nei clic digitali di oggi, nella mostra “4X10”.

Infine “#Innamoratidelbiellese”, un archivio di fotografie ad alta risoluzione di #ADBiella Proiezione Digitale.

Discorso a parte merita l’esposizione di alcune opere della collezione Valeria Belvedere di Hidetoshi Nagasawa e Giacinto Cerone che rendono omaggio alla gallerista, recentemente scomparsa, in un viaggio ideale tra il loro lavoro in occasione della apertura della Casa Museo Valeria Belvedere a Pollone.

Gli spazi della BI-Box Art Space ospiteranno la mostra “Accidentally Stumbling on Exposed Roots – Mostra personale di Tania & Lazlo”, mentre alla Caffetteria di Palazzo Ferrero si terrà l’esposizione “Scialuppe volanti”, il viaggio attraverso i disegni dell’artista biellese Carola Sagliaschi, in arte Galassika.

Tra gli eventi a Palazzo Ferrero si segnala l’incontro con Danilo Ragona, Luca Paiardi e Gabriele Bertotti che dialogheranno con Irene Cabiati (La Stampa – NEOS) e Fabrizio Lava e la presentazione dei libri L’Italia è un sentiero, storie di cammini e camminatori (Laterza 2019) di Natalino Russo giornalista e fotografo, specializzato in speleologia e outdoor e Città da sfogliare (Tarka 2021) di Riccardo Jannello a cura di Giornalisti di Viaggio Associati | neosnet.it.

Il Caffè letterario Voci di Donne ospiterà lo spettacolo “Gli occhi di Vivian Maier – I’m camera” di e con Roberto Carlone, una storia di tempi sbagliati, un racconto sul binomio fotografia-vita, sulla forza e sul mistero di una donna sola e forte che ha abbracciato il mondo.

Infine non mancheranno i workshop a cura delle associazioni del territorio e per i più piccoli sono previsti laboratori didattici itineranti tra le affascinanti esposizioni della rassegna a cura di Clorofilla Soc. Coop.

Un progetto di 

Fabrizio Lava, Associazione StileLibero

In collaborazione con

Neos, Bi-Box Art Space, Associazione Creative Comics, Voci di Donne, Biella Fotoclub

Partners

CAI Biella, Area B, ME\BO, UPB Educa, Il Tucano Viaggi Ricerca

Sedi espositive

Palazzo Ferrero, Palazzo Gromo Losa, Palazzo La Marmora

Sponsor

Santo Stefano Spa Relais, Casaforte, Qquanti

Sponsor tecnici

OrangePix, Fonte Guizza, Giardino Colori

Con il sostegno di

Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa Risparmio di Biella, Fondazione CRT, Regione Piemonte

Patrocinio

Città di Biella

Partners

ATL Biella Valsesia Vercelli, #ADBiella, Discover Biella

INFORMAZIONI

16 ottobre 2021– 9 gennaio 2022, Biella.

Orari di apertura

Venerdì 15.00 \ 19.00

Sabato e Domenica dalle 10.00 \ 19.00.

Franco Ferraris: “L’investimento in cultura è sempre il più sicuro, pensando al futuro”

Unesco offre al territorio la straordinaria possibilità di aprire i propri orizzonti

dallo Speciale de “Il Biellese” dedicato al Forum delle Città Creative

 

Franco Ferraris: «L’investimento in cultura è sempre il più sicuro pensando al futuro»

Franco Ferraris, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e promotore della candidatura di Biella tra le eccellenze Unesco, guarda al futuro della città e del territorio biellese, come ci racconta in questa intervista.

 

Presidente Ferraris, per accordo unanime la candidatura di Biella al network delle città creative Unesco è nata da una sua intuizione ed è stata portata avanti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella sin dalle prime fasi, ce ne vuole parlare?
La candidatura è nata da un’intuizione avvenuta quasi per caso, mi trovavo infatti presso la sede dell’ACRI (l’associazione di categoria delle Fondazioni bancarie) a Roma quando ho avuto modo di partecipare a una riunione in cui si raccontava del ruolo delle Fondazioni a sostegno delle candidature Unesco. Ho subito capito che, in quel contesto, la nostra città aveva tutte la carte in regola per aspirare a candidarsi in virtù del suo saper fare e della sua creatività. Ho così coinvolto i funzionari della Fondazione per avviare il progetto che è nato con grande entusiasmo, abbiamo coinvolto la città di Biella e partner di portata internazionale come la Fondazione Pistoletto, che ha messo a disposizione il  logo del Terzo Paradiso e la società di consulenza BIA e siamo partiti, il risultato è sotto gli occhi di tutti: dal 30 ottobre 2019 Biella è città creativa Unesco.

Un progetto di territorio e sul quale oggi Biella basa il proprio rilancio. Quali sono i valori che lo hanno ispirato?
Cultura, creatività, sostenibilità e inclusione: sono queste le parole-chiave alla base del dossier di candidatura che è stato pensato per intrecciare le traiettorie di sviluppo future del Biellese con i goal dell’agenda ONU 2030.
Sono obiettivi e valori universali che mettono al centro la salvaguardia del pianeta per le future generazioni e l’equità di accesso alle risorse in una logica di condivisione e collaborazione universale di cui l’epidemia covid ha mostrato drammaticamente l’urgenza.
Oggi infatti ci scopriamo tutti più fragili e più interconnessi e comprendiamo che non è più possibile arroccarsi in logiche di egoismo autoreferenziale.
Il nostro splendido territorio ha molte potenzialità, ma deve coltivare maggiormente la capacità di mettersi in rete, proprio per implementare lo sviluppo turistico e residenziale nel 2020 è nata la Fondazione BIellezza costituita da Gruppo Zegna, Gruppo Sella, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Cittadellarte-Fondazione Pistoletto a cui hanno aderito oltre 30 tra aziende e enti territoriali uniti su progetti di grande respiro per potenziare l’attrattività del Biellese sull’asse Torino-Milano.
Sempre per creare reti su obiettivi comuni stiamo lavorando molto con l’Associazione Biella città creativa Unesco in cui la Fondazione esprime la Vice Presidenza e in cui convivono forze e istituzioni di varia natura che nel loro complesso possono azionare le leve per il cambiamento. Dobbiamo fare in modo che queste leve siano spinte tutte nella stessa direzione perché qualcosa cambi davvero.


Ha citato l’emergenza sanitaria, come ha influito sul percorso di Biella città creativa?

Purtroppo la crisi è avvenuta pochi mesi dopo l’ingresso di Biella nel network e ha impattato su tutte le città creative in misura maggiore o minore a seconda dello stato di avanzamento dei progetti del dossier di candidatura. Da questo punto di vista Biella ha avuto, paradossalmente, una sorta di vantaggio di posizione dal proprio recente ingresso perché ha potuto “rimodulare” il dossier adattandolo alle mutate esigenze e ai nuovi scenari.
Alcuni dei progetti già inseriti, come SkiLland, progetto per lo sviluppo del talento sostenuto da Fondazione, impresa sociale con i bambini e Banca Simetica e con ente attuatore il Consorzio il filo da tessere hanno sviluppato maggiormente una vocazione digitale che era già insita nella loro natura dimostrando tra l’altro sul campo la loro utilità.
La diffusione delle call on line ha permesso di intensificare i contatti con le città del mondo “sdoganando” un modello di comunicazione misto virtuale/reale che ha accelerato alcuni processi.
Oggi il Forum delle città creative e il Festival arcipelago sono a Biella grazie a un grandissimo sforzo collettivo del territorio e rappresentano un banco di prova importante per la tenuta del sistema e per le future direzioni di sviluppo, nella consapevolezza che lo status di città creativa è oggetto di revisione da parte di Unesco ogni quattro anni.

Ideali e pragmatismo: quanta distanza c’è tra Unesco e vita reale? Quali vantaggi concreti può portare alla città la nomina?
Unesco è una straordinaria occasione per il territorio di aprire i propri orizzonti, di confrontarsi con il mondo esterno, di riorientare le proprie politiche di sviluppo. Non è un processo facile, ma è la strada da cui dobbiamo passare per garantire alle future generazioni uno sviluppo sostenibile.
Siamo tutti coinvolti in questo processo che a volte può apparire troppo complesso o elitario e che in realtà tocca aspetti molto concreti del nostro vivere quotidiano: la qualità dell’ambiente naturale, dell’istruzione, della salute, dei servizi, il nostro rapporto con il resto del mondo, la nostra economia.
Oggi nel dossier Unesco di Biella ci sono progetti di grande concretezza  e visione, che partono da luoghi strategici come ad esempio Città Studi, a riprova che l’investimento in cultura è sempre il più sicuro per il futuro: qui la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in collaborazione con il Consorzio il Filo da Tessere e l’impresa sociale “Con i bambini” darà vita a “Cascina Oremo”, polo per la formazione e lo sport inclusivo inserito nel complesso di Città Studi e a pochi passi dall’Accademia dello Sport della storica “Pietro Micca” e che proprio il 1° ottobre, grazie alla collaborazione dell’Amministrazione e degli uffici comunali che hanno seguito con competenza e celerità la complessa pratica, ha aperto il suo cantiere.  Un momento simbolico all’interno del Forum Unesco e della Giornata europea delle Fondazioni, perché i simboli non sono solo forma, ma sostanza, e la Fondazione crede fortemente che il riconoscimento Unesco celebrato alla presenza delle città creative italiane e del mondo possa essere un “innesco” per progettualità territoriali di grande potenza e concretezza. Sta a noi crederci, ne abbiamo la capacità, dobbiamo trovare uniti la volontà e il coraggio per farlo nel segno Unesco.

Il filo nascosto: il leporello che racconta Biella e la sostenibilità dei suoi tessuti

Un altro traguardo per il progetto Arcipelago che vede per tutto il mese di ottobre la città di Biella protagonista di eventi di ampio respiro legati al network delle Città Creative UNESCO di cui ha appena ospitato il Forum. Si intitola “Il Filo nascosto” si declina in un pieghevole illustrato e in tre laboratori (sabato 9 e 16 ottobre presso il Museo del Territorio, sabato 30 ottobre presso Cittadellarte – Fondazione Pistoletto) dedicati ai più piccoli con il quale l’Associazione Biella Città Creativa ha deciso di raccontare il distretto tessile, i suoi prodotti di eccellenza e un approccio responsabile al consumo di moda.

Il pieghevole illustrato

Il percorso è stato sviluppato partendo dal concetto di circolarità che ha permesso di individuare in un “leporello” un elemento narrativo che possa svolgersi e ipoteticamente chiudersi su sé stesso. Il leporello si sviluppa su due lati. Sul fronte la storia di come la lana di una pecora si trasforma in un tessuto e poi in un abito di qualità. Dalla tosa, passando per il lavaggio, la pettinatura, la filatura, la tintura, l’orditura, la tessitura, il prezioso controllo qualità e infine la giacca. Sul retro, 8 (s)punti per parlare di come le aziende del distretto tessile biellese hanno saputo declinare il concetto di sostenibilità negli anni, dando alcuni consigli ai piccoli lettori affinché diventino dei consumatori più consapevoli, perché la responsabilità passa non solo attraverso la conoscenza di cosa mangiamo, ma anche di cosa indossiamo.

I temi

Si parte dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite dell’Agenda 2030, inseriti nel dossier di candidatura di Biella nell’UNESCO Creative Cities Network, traguardi che le aziende biellesi hanno perseguito da tempo con comportamenti virtuosi, dall’attenta gestione delle acque e la depurazione, alla tutela dei lavoratori, e alla graduale sostituzione delle sostanze chimiche utilizzate nei processi di tintura e finissaggio per garantire al massimo la salute dei consumatori (oltre il 36,9% delle malattie delle pelle sono riconducibili a sostanze chimiche tossiche presenti sui tessuti). E poi degli spunti di gioco per i bambini, come cercare con i loro amici o con la loro famiglia le informazioni dei loro vestiti grazie alle etichette tessute al loro interno.

I laboratori

Presso il Museo del Territorio, per due sabati, il 9 e 16 ottobre, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00, verrà proposto ai bambini dai 5 ai 10 anni, un laboratorio creativo durante il quale i partecipanti verranno guidati nella creazione di un “leporello” fatto a mano con materiali tessili di riciclo. Fili, cimosse, tessuti e lana diventeranno i protagonisti di un viaggio di avvicinamento ludico al tessile e alla moda responsabili.

Presso Cittadellarte Fondazione Pistoletto, sabato 30 ottobre, dalle 15.00 alle 17.00, verrà proposto ai bambini dai 6 agli 11 anni il laboratorio Re-wearing. Nasce come occasione per riflettere, attraverso la creatività e il divertimento, sulle criticità legate all’alto tasso di inquinamento prodotto dall’industria tessile. Il laboratorio offre la possibilità di ridare una nuova vita a quel capo di abbigliamento che ci siamo stufati di indossare e che stiamo per gettare nella spazzatura perché si è scolorito, perché è di un colore che non va più di moda, perché abbiamo cambiato stile o perché semplicemente ci annoia. Come? Donandogli un nuovo colore, un nuovo dettaglio o una nuova fantasia. Ogni partecipante sarà invitato a portare da casa un proprio capo di abbigliamento (100% naturale in cotone, lino, seta, lana, cashmere) da rinnovare.

Il gruppo di lavoro

Sotto l’egida dell’Associazione Biella Città Creativa, il progetto del leporello è stato curato nel design da Tundra, uno studio torinese che ha curato una collana di libri d’arte per bambini (Jackson Pollock Dripping Dance, e in uscita quello su Amedeo Modigliani) e ha preso vita grazie ai disegni di Serena Ferrero, in arte Santamatita, illustratrice dal segno forte e distinguibile che con i suoi tratti e le sue cromie ben si relaziona al giovane pubblico di riferimento. I contenuti sono stati curati invece da Simone Ubertino Rosso. Per quanto riguarda i workshop, le attività sono state coordinate da Giulia Chiaberge, fondatrice e anima di Ricircolo Creativo.

L’Assessore Barbara Greggio dichiara: “Si tratta di un’ottima iniziativa per parlare di sostenibilità al mondo dei giovani, con un linguaggio semplice e mirato alla valorizzazione e alla tutela del nostro mondo grazie al corretto utilizzo delle materie prime per la realizzazione di tutto ciò che non è solo abbigliamento ma anche arredamento e la coibentazione. Ringrazio Simone Ubertino Rosso per l’idea e la realizzazione del leporello”.

 

“L’idea è nata dalla volontà di avvicinare al tema del tessile biellese e della moda responsabile, un pubblico cui spesso non pensiamo: quello dei bambini e dei ragazzini.” afferma Simone Ubertino Rosso, “Il leporello è da vivere come una prima piccola tappa di un viaggio che porta alla conoscenza di una delle eccellenze del nostro territorio, non da vivere da soli, ma accompagnati da insegnanti e genitori. Sostenibilità è una parola diffusissima, ma che spesso è logorata dall’uso, ed è importante farci amicizia. Le nuove generazioni danno già “del tu” a questo nuovo modo di approcciare la vita e i consumi, ma sono spesso confuse dal bombardamento di informazioni. Questo leporello vuole essere uno strumento per far nascere domande più che per dare risposte. Per diventare innanzitutto dei consumatori più consapevoli”.